L’occhio umano è fondamentale per l’astronomia. Senza la capacità di vedere l’universo luminoso, stelle, pianeti e galassie sarebbero sconosciute. Tuttavia, i nostri occhi non ci consentono di osservare molti oggetti a noi invisibili. Al di fuori del regno della visione umana c’è un intero spettro elettromagnetico delle meraviglie. Dalle onde radio ai raggi gamma, l’universo presenta mondi sconosciuti e un fascino notevole. Alcune lunghezze d’onda sono ideali per studiare i buchi neri, altre rivelano i segreti delle stelle e dei pianeti neonati, altre ancora illuminano i primi anni della storia cosmica. Uno tra i telescopi della NASA, il Gamma-ray Large Area Space Telescope (GLAST) che orbita intorno alla Terra, ha appena attraversato una nuova frontiera elettromagnetica. Il telescopio è capace di rilevare raggi gamma che non possono essere osservati attraverso la luce visibile che forniscono i telescopi ordinari. Fermi utilizza un sensore che è più simile a un contatore Geiger che ad un telescopio. In tre anni di attività sono state scoperte oltre 500 fonti celesti di fotoni in questo intervallo di energia, che risultano ancora un mistero per gli astronomi. “Circa un terzo delle nuove sorgenti non può essere chiaramente collegato ad un qualsiasi oggetto noto che produce raggi gamma. Non abbiamo idea di quello che possano essere“, sostengono i ricercatori. Certamente qualcosa in comune esiste: l‘energia. In questo spazio elettromagnetico ci sono massicci buchi neri chiamati blazar, resti di ribollenti esplosioni di supernove, e stelle di neutroni in rapida rotazione che prendono il nome di Pulsar. Alcuni dei raggi gamma sembrano provenire da super bolle, strutture giganti provenienti dal centro della Via Lattea e che coprono circa 20.000 anni luce sopra e sotto il piano galattico. Come queste bolle si formino resta un mistero. Il telescopio sta attualmente lavorando ad un’indagine più sensibile e dettagliata e nel futuro proverà a scoprire molti di questi misteri della scienza.