Nuove scoperte sul vulcano Ubehebe nella Valle della Morte

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Credit: Pete Ryan

Secondo un nuovo studio, un vulcano nel Parco Nazionale della Valle della Morte potrebbe essere più pericoloso di quanto si pensasse. Largo 2,4 chilometri e profondo 180 metri, l’Ubehebe Crater è un vulcano esplosivo. Secondo una prima analisi geologica dei depositi di roccia presso il sito, l’ultima grande eruzione, avvenuta alla sua formazione, avvenne migliaia di anni fa, quando la Valle della Morte era più umida. L’incontro tra magma e acqua produsse un fungo atomico che inviò detriti rocciosi a 320 Km/h sino a svariati km di distanza. La presenza di miscela esplosiva composta da magma e acqua potrebbe essere spiegata dalla presenza di laghi da tempo scomparsi. Il nuovo studio però suggerisce che più che una singola eruzione avvenuta migliaia di anni fa, il vulcano e i crateri limitrofi siano la conseguenza di più eruzioni recenti, quando la Death Valley era molto più simile ad oggi, che potrebbe significare che le condizioni sono mature per una nuova eruzione. Nel 2008, Goehring, un ricercatore della Columbia University, con il collega Peri Sasnett, hanno visitato la Valle in una gita geologica. I due hanno avuto modo di chiedersi quanto il vulcano fosse antico. “Sembra molto giovane”, ha affermato Goerhing. Con il permessso del Park Service, hanno raccolto campioni dal cratere per le analisi di laboratorio. I campioni in questione non sono lava, ma rocce di strati superficiali che sono spenti dall’esplosione. Dopo l’analisi, si è scoperto che i campioni contengono isotopi rari creati quando le rocce sono state bombardate dai raggi cosmici. Dato che questa radiazione non penetra in profondità nella Terra, gli isotopi possono rivelare quanto tempo una roccia è stata in superficie. Piuttosto che migliaia di anni fa, si è visto quindi come la più grande e recente esplosione sia avvenuta 800 anni fa. Secondo i nuovi dati, l’eruzione è abbastanza recente per suggerire che l’area vulcanica possa divenire nuovamente attiva. Goehring ritiene che è molto probabile che ci sia ancora acqua a sufficienza nei dintorni per causare un’eruzione, anche perché 800 anni fa la Valle era ancora più asciutta di oggi. Ci sono infatti delle sorgenti nelle vicinanze, e non ci vuole una gigantesca mole di acqua per creare una notevole eruzione. Secondo il ricercatore la quantità d’acqua necessaria sarebbe paragonabile a un centinaio di piscine olimpioniche. Oltre questo volume infatti, l’acqua potrebbe smorzare un’eruzione, in quanto il massimo grado di esplosività si ottiene mescolando una giusta dose di acqua e magma. Il vulcano non erutterà senza un preavviso, quindi i turisti possono stare tranquilli. “L’attività potrebbe essere simile al Mount St. Helens, osservando alcune attività idrotermali e attività sismica”, dice lo scienziato. D’accordo è il personale del Parco Nazionale: “In questo momento non abbiamo intenzione di emettere alcun allarme arancione o qualcosa di simile”, dice Stephanie Kyriazis. Se il vulcano Ubehebe dovesse esplodere, tuttavia, sarebbe uno spettacolo eccezionale. Ma se un’eruzione fosse imminente la roccia avrebbe misurato qualche centinaio di °C, anche se non sarebbe necessariamente fusa. Quindi, nonostante la pericolosità di questo vulcano, possiamo per il momento dormire sonni tranquilli. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters.

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