Sboccia la primavera all’ombra dell’Etna in eruzione, e non siamo in Sicilia ma esattamente di fronte, nella punta dello stivale, in Provincia di Reggio Calabria e precisamente sui colli meridionali dell’Aspromonte, tra Motta San Giovanni e Paterriti, nel basso Jonio reggino: l’Etna, da qui, è assoluta protagonista oltre il mar Jonio, svetta dalle acque Mediterranee “nebulizzate” da una densa foschia, innevata e fumante come solo lei sa essere. E splende il sole, e fa caldo con temperature piacevoli ormai da più giorni tali da determinare le prime fioriture che rendono coloratissime le campagne reggine. Sù, nel cielo, in una giornata di tempo assolutamente splendido, la nube di cenere e vapori provocata dall’eruzione.
Lo scenario è assolutamente affascinante e suggestivo, a partire da Capo d’Armi, dove finisce lo Stretto e inizia il mar Jonio, fino alle zone collinari tra i 600 e i 700 metri di altitudine passando per il Castello di Sant’Aniceto, antichissimo forte che risale a mille anni fa e che testimonia lo straordinario pregio di quest’angolo d’Italia che sa unire straordinarie bellezze ambientali e naturalistiche a reperti storichi e archeologici di assoluto rilievo.