Negli ultimi quattro mesi, ben 114 tartarughe ‘Caretta caretta’ sono transitate dal centro di recupero di tartarughe marine di Legambiente a Manfredonia, in provincia di Foggia. Considerati i numeri registrati dall’apertura del centro nel 2006, si tratta di un bilancio considerevole, riconducibile all’abbassamento della temperatura dell’acqua nell’inverno in corso e a particolari condizioni meteo marine, come le mareggiate. Ma anche grazie alla crescente collaborazione da parte dei pescatori e delle associazioni di Manfredonia per la tutela di questi animali protetti a livello internazionale. Dei 114 esemplari ospitati dal centro, infatti, 10 sono stati rinvenuti spiaggiati, in condizione di ipotermia, mentre gli altri provengono da catture accidentali nelle reti da strascico. La pesca con il palangaro non e’ praticata dalla marineria di Manfredonia, per cui il numero di tartarughe catturate accidentalmente all’amo incide, in parte minima, sul totale dei ritrovamenti. Da prassi, anche gli esemplari in buone condizioni apparenti , sono stati ospitati presso il centro per la ricognizione dei loro dati biometrici, dei parametri fisiologici e biochimici e per essere sottoposti a esami radiografici al fine di accertare l’eventuale presenza di corpi estranei al loro interno. Secondo Giovanni Furii, responsabile del centro di recupero, “gli incontri tra gli operatori del centro e i pescatori sono quasi quotidiani e rappresentano una preziosissima fonte d’informazioni per il Crtm e per gli altri centri di ricerca. Vertono, inoltre, sui comportamenti da tenere in caso di cattura accidentale delle tartarughe marine e sulle loro modalita’ di trasporto”. Il responsabile Aree Protette di Legambiente Antonio Nicoletti, spiega che ”l’attivita’ di coinvolgimento dei pescatori nel processo di tutela delle tartarughe marine ha dato risultati molto positivi”. Nato nell’ambito del Progetto ‘Tartanet Life 2004 Nat/It/187′, il centro di recupero di tartarughe marine di Legambiente e’ situato presso l’oasi lago Salso di Manfredonia e opera in rete con altri 13 centri Tartanet dislocati su tutto il territorio nazionale e nel corso del 2011 ha ospitato anche un esemplare di Chelonia mydas, una specie di tartaruga marina considerata rarissima nel mare Adriatico.