Scatta sabato sera alle 20.30 locali (le 8.30 in Italia), dalle isole Samoa nel Pacifico che hanno appena ‘saltato’ la linea della data, e poco dopo dalle Figi, la ‘staffetta’ di 147 paesi e territori attorno al mondo, dove oltre 5.000 citta’ e molte migliaia di monumenti, da Castel Sant’Angelo a Roma al grattacielo piu’ alto del mondo a Dubai, dalla Torre Eiffel al Cristo Redentore di Rio de Janeiro, resteranno al buio per un’ora per richiamare l’attenzione sui problemi del clima, sull’utilizzo dell’energia sostenibile e sugli stili di vita ‘a basso consumo di carbonio’. L’evento e’ nato nel 2007 solo per Sydney su iniziativa del Wwf, e quest’anno prevede una partecipazione record di 1,3 miliardi di persone, una su sette della popolazione mondiale, che spegneranno le luci e gli impianti non essenziali. Fra le new entry di quest’anno Libia, Algeria, Bhutan e Guinea francese. Dalle isolette del Pacifico vicine alla linea della data, che gia’ letteralmente affondano a causa del sollevamento dei mari, il testimone passera’ alle nazioni dell’Asia per continuare attraverso l’Europa e l’Africa fino alle Americhe, e concludersi nelle isole Cook. L’avamposto piu’ a sud sara’ la base antartica australiana di Davis, dove anche si spegneranno le luci, anche se non il riscaldamento. Anche la stazione spaziale internazionale, in orbita attorno alla Terra a 400 km di quota, spegnera’ o abbassera’ le luci non essenziali e trasmettera’ un commento dal vivo per bocca dell’astronauta olandese Andre Kuipers. Cinque anni fa a Sydney spensero le luci per un’ora 2,2 milioni di case e aziende, e ‘l’Ora della Terra’ divenne globale gia’ l’anno successivo, con la partecipazione di 50 milioni di persone in 35 Paesi. Lo scorso anno i paesi partecipanti sono erano saliti a 128 con 4616 citta’, facendo della Earth Hour 2011 la piu’ grande iniziativa globale della storia per contrastare il cambiamento climatico. Principali temi della campagna di quest’anno, la consapevolezza che il fabbisogno mondiale di cibo ha vaste implicazioni energetiche e quindi l’importanza delle energie rinnovabili, e il contrasto all’idea che la sostenibilita’ debba passare in seconda linea in tempi economici difficili. ”Ciascuno di noi svolge un ruolo importante nel fare la differenza nel mondo in cui viviamo”, ha detto da Sydney il cofondatore e direttore globale di Earth Hour, Andy Ridley. ”Quando le luci si spegneranno domani, celebriamo il nostro impegno verso il pianeta, e ispiriamo tutti quelli attorno a noi ad agire con noi”, ha aggiunto. In Italia hanno aderito all’Earth Hour 350 comuni e a dare il via allo spegnimento italiano delle luci sara’ il primo ballerino della Scala Roberto Bolle. Fra gli altri monumenti che si spegneranno lungo la penisola, la Cupola di San Pietro a Roma, la Scala di Milano, piazza San Marco a Venezia, la Torre di Pisa, Duomo, Battistero e Ponte Vecchio a Firenze, la Mole Antonelliana di Torino, i Sassi di Matera e la Valle dei Templi di Agrigento.