Dopo un Marzo statico e anticiclonico il mese di Aprile decide di esordire mostrando un volto volubile e spiccatamente dinamico, tipico della stagione primaverile. Con lo spostamento in pieno Atlantico del baricentro del robusto promontorio anticiclonico delle Azzorre sull’Europa finalmente si spalanca l’umida porta delle correnti oceaniche. Il flusso umido perturbato proveniente dalle medio-alte latitudini non trova più la strada sbarrata dall’anticiclone oceanico, ciò consentirà il libero passaggio delle vaste circolazioni depressionarie e delle saccature di origine nord-oceanica che avranno modo di raggiungere l’area del vecchio continente, penetrando fino al bacino del Mediterraneo e alle coste nord-africane in seno alle grandi ondulazioni del “Jet Stream” proveniente dal nord Atlantico. Difatti, lo spostamento verso ovest del robusto anticiclone azzorriano lascerà sull’Europa centro-occidentale un enorme “palude barica” che già dalle prossime ore verrà prontamente colmata dall’affondo di una profonda saccatura in quota, d’estrazione nord-oceanica, che dal mar di Norvegia, attraverso il Regno Unito, la Francia e la Spagna, si estenderà fino al Mediterraneo centro-occidentale, raggiungendo il nord del Marocco e dell’Algeria, dove si innescherà una importante avvezione di vorticità positiva che avrà serie ripercussioni sul trend meteo/climatico del nostro paese.
Il posizionamento dell’alta pressione delle Azzorre, con massimi di oltre i 1030 hpa poco ad ovest delle omonime isole, consentirà, lungo il proprio margine orientale, lo scivolamento di un flusso di correnti fresche e molto umide dai quadranti settentrionali. I freschi e umidi venti settentrionali di origine atlantica, da Nord o N-NO, raggiungeranno le Canarie e le coste marocchine, penetrando sotto forma di umide e fresche correnti da NO e O-NO fino al cuore dell’entroterra desertico marocchino, a sud della catena montuosa dell’Atlante. Una parte di questa aria fresca e umida riuscirà ad avanzare fino ai deserti della regione del Maghreb, con sostenuti venti al suolo da Ovest e O-SO che dal Marocco si spingeranno fino all’entroterra desertico algerino e all’area dei grandi “Erg” (dune di sabbia), determinando anche delle tempeste di polvere e di sabbia che si espanderanno, da SO a NE, a gran parte del Sahara algerino. Una volta insinuata in pieno deserto l’aria fresca e umida oceanica, in sfondamento da O-SO, andrà ad interagire con le masse d’aria più calde e molto secche che preesistono nei bassi strati sopra il Sahara algerino, determinando forti contrasti termici, che saranno causa di una forte instabilità atmosferica con la formazione di una estesa nuvolosità, e il conseguente richiamo, poco più ad est, di sostenute correnti dai quadranti meridionali che trasporteranno aria molto calda, di origine sub-tropicale continentale, che dai deserti dell’Algeria meridionale e dalla regione del Fezzan (Libia meridionale) si muoveranno verso le coste della Tripolitania e della Tunisia, originando anche dei drastici aumenti termici nelle suddette aree.
I sostenuti e caldi venti dai quadranti meridionali che risaliranno dal sud dell’Algeria e dai deserti del Fezzan si scontreranno con le masse d’aria molto più temperate e umide che al contempo sfondano dalle coste marocchine in direzione dell’entroterra desertico algerino, con sostenuti venti da SO e O-SO. L’interazione fra le differenti masse d’aria andrà a scavare, nel corso del pomeriggio odierno, una sorta di circolazione a gomito lungo il versante meridionale dell’Atlante che agevolerà la formazione di un minimo barico orografico nei bassi strati, con valori di 1000 hpa al suolo, associato all’insorgenza di intensi moti convettivi. Nel corso della serata e dalla nottata successiva questa bassa pressione orografica, posizionata sull’entroterra algerino, responsabile della diffusa nuvolosità e delle piogge e dei rovesci temporaleschi che martelleranno l’Algeria centro-settentrionale, tenderà ad approfondirsi ulteriormente, andando gradualmente a spostarsi verso nord-est. Durante questa fase la depressione orografica andrà pian piano a strutturarsi anche alle quote superiori grazie anche all’intensa avvezione di vorticità positiva che si verrà ad affermare sul Mediterraneo centro-occidentale, mentre alla quota di 500 hpa (nella libera atmosfera) si fionderà un asse di saccatura, colmo di aria fredda, che andrà ad alimentare la giovane ciclogenesi in fase di approfondimento. Durante la prima mattinata di domani la ciclogenesi algerina, alimentata in quota da una profonda saccatura di origini nord-aceaniche, dopo aver rapidamente scavalcato la catena montuosa dell’Atlante Telliano, andrà ulteriormente ad approfondirsi, con un minimo barico centrale pronto a scendere sotto i 994 hpa, spostandosi verso nord-est, in direzione delle coste meridionali della Sardegna, apportando un rapido peggioramento, con un esteso corpo nuvoloso che porterà piogge, rovesci e temporali dapprima sulla Sardegna, con una successiva estensione dei fenomeni alla Sicilia e alle regioni tirreniche, dove sopraggiungeranno delle precipitazioni a carattere diffuso.
Sugli altri mari, specie fra il basso Tirreno, lo Ionio e l’Adriatico, i venti spireranno ancora da moderati a sostenuti, fino a localmente intensi, dai quadranti meridionali, mentre tesi venti dai quadranti orientali, provenienti dalle coste della Dalmazia, interesseranno l’Adriatico settentrionale fino alle coste della Romagna e del Veneto, con raffiche di Bora (da E-NE) in sfondamento anche sul golfo di Trieste. Nella mattinata di sabato la profonda area depressionaria, con minimo stimato sotto i 988 hpa, raggiungerà le coste campane per poi attraversare l’Appennino centro-meridionale e versarsi sull’Adriatico meridionale entro il pomeriggio/sera, pilotando cosi intense burrasche, prima da O-SO e poi da Ovest, sul medio-basso Tirreno e sul Canale di Sicilia. Le forti correnti occidentali che faranno seguito alla ciclogenesi in giornata sferzeranno con forza la Sicilia, le coste della Calabria tirrenica e la Campania, dove si registreranno raffiche di vento ad oltre i 70-80 km/h (localmente anche più nei tratti costieri maggiormente esposti) e consistenti mareggiate che potranno arrecare danni e disagi nei tratti costieri esposti al fenomeno dell’erosione. I forti venti occidentali obbligheranno gli organizzatori dell’American’s Cup di Napoli a sospendere le gare per il troppo vento e l’onda consistente. Intensi venti da O-NO, in sfondamento dal Rodano e dal golfo del Leone, colpiranno anche la Sardegna e i mari limitrofi, con fortissime raffiche di caduta lungo le coste orientali dell’isola, fra il golfo di Orosei e l’area di Capo Carbonara, dove le folate di vento potrebbero localmente superare i 100-120 km/h prima di attenuarsi dal pomeriggio/sera di sabato, mantenendo una spiccata componente occidentale.
Il notevole rinforzo della ventilazione genererà anche un sensibile aumento del moto ondoso su buona parte dei nostri bacini, ad iniziare dai mari che circondano la Sardegna e dal medio-basso Tirreno che domani si presenteranno da molto mossi a ad agitati, fino a molto agitati (forza 6) a largo, con la formazione di onde di “mare vivo” ben formate, alte anche più di 4.0-5.0 metri in mare aperto, specie fra il Canale di Sardegna e il medio-basso Tirreno. Nella giornata di sabato, con l’estensione delle forti burrasche da Ovest, il medio-basso Tirreno e il Canale di Sicilia si presenteranno da agitati a molto agitati (forza 6), con la formazione di grandi marosi che potranno superare anche i 4.0-5.0 metri di altezza, innescando importanti mareggiate lungo le coste campane e della Calabria tirrenica, dal golfo di Napoli fino al reggino tirrenico. Ma intense mareggiate, con frangenti alti anche più di 5.0 metri, sferzeranno pure le coste della Sicilia occidentale, in particolare il trapanese, e in misura minore le coste settentrionali dell’isola dal palermitano al messinese tirrenico. Le pessime condizioni meteo/marine causeranno anche l’interruzione, scontata, dei collegamenti marittimi con le isole minori. A rischio soprattutto i collegamenti con le Pelagie, Pantelleria, le Eolie, Ustica e le isole campane.