Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha presentato al Cipe la “road map” del Piano nazionale per le riduzioni di Co2 e degli altri gas serra, necessari per assicurare all’Italia il raggiungimento degli obiettivi europei del pacchetto ’20-20-20′. Per garantire di tagliare il traguardo europeo – che impone il 20 per cento di impiego di rinnovabili, di risparmio energetico e di riduzioni di gas serra – “abbiamo inviato al Cipe il Piano nazionale sulle emissioni. Un atto che dovevamo fare e che e’ incardinato negli obblighi e nella strategia Ue di lungo periodo”, ha spiegato Clini nel corso dei lavori del Major Economies Forum (Mef) tenutosi a Roma. La prospettiva di lungo periodo dettata dall’Europa indica alcune tappe intermedie di riduzione della Co2, vale a dire del 25 per cento al 2020, del 40 per cento al 2030, del 60 per cento al 2040 e dell”80 per cento al 2050, tutti rispetto ai livelli del 1990. All’interno di questa strategia si colloca la proposta al Cipe: tra le priorita’ segnalate, la volonta’ di istituire e aggiornare un catalogo delle tecnologie dei sistemi e dei prodotti per la decarbonizzazione dell’economia italiana. Poi lo sviluppo di una filiera nazionale delle tecnologie eco-sostenibili con riferimento sia alle nuove rinnovabili nel solare, nella geotermia nei biocombustibili e nell’efficienza energetica. Proprio quest’ultima, si legge nella “road map” dovra’ essere promossa insieme alle rinnovabili attraverso la diffusione di sistemi distribuiti ad alta efficienza di generazione di elettricita’, calore e freddo, connessi attraverso reti intelligenti (Smart grids) come infrastruttura delle citta’ intelligenti a basse emissioni (Smart cities). E ancora: eco-efficienza nell’edilizia (sia nuovi edifici sia ristrutturazioni), spostamento progressivo del trasporto merci e persone da strada a ferrovia, recupero di materia e valorizzazione energetica dei rifiuti, revisione degli incentivi alle rinnovabili fino alla “grid parity”, estensione del bonus 55 per cento in edilizia e dei certificati bianchi. Per finire la gestione del patrimonio forestale, boschivo e dei suoli agricoli per catturare il carbonio, produrre biomasse e biocombustibili. Obiettivi, questi, “che si sposano con l’innovazione tecnologica – ha spiegato Clini – con il cambio delle filiere di produzione e che, peraltro, mettono l’ economia europea in grado di competere con l’ economia degli Stati Uniti, dell’ India, della Cina e del Brasile, che stanno investendo tantissimo nelle nuove tecnologie a basso contenuto di carbonio. Queste misure fanno parte di un intervento complessivo come la carbon tax introdotta nella delega fiscale – ha aggiunto Clini -. E la finalizzazione dei proventi delle aste Co2 per gli investimenti nelle tecnologie a basso tenore di carbonio. Prevediamo, inoltre, di rifinanziare il Fondo di Kyoto che appena partito e’ andato subito esaurito, a testimonianza che se esistono le condizioni si investe anche in Italia”. I lavori del Major Economies Forum sonoil primo incontro internazionale ad alto livello dopo la Conferenza di Durban e in vista di Rio+20 di fine giugno che rappresenta una “grande opportunita’ per il nostro paese, secondo Clini visto che “in Brasile ci sono piu’ di 700 imprese italiane da primato sia per fatturato che per prodotti che hanno chiesto di essere presenti sotto la bandiera italiana per presentare lo sviluppo delle loro tecnologie.