Festa del 25 Aprile nel Bosco di S.Pietro – Base di Renelle – Caltagirone

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L’iniziativa è organizzata congiuntamente da “il Ramarro – Associazione di Ecologia e Cultura di Pace con sede in Caltagirone (Base Operativa in C.da Renelle del Bosco di S.Pietro) www.ilramarro.it ed il CEA Messina Onlus – Centro Educazione Ambientale con Sede i Messina www.ceamessina.it.

Il 25 aprile 2012 nel Bosco di S. Pietro lo dedichiamo ai nostri boschi e per la loro liberazione … :
dall’oblio,
dall’incuria,
dal disinteresse delle Amministrazioni,
dagli incendi dolosi e non…
dal bracconaggio e dalla caccia di frodo,
dalle erosioni fraudolente dei confini,
dall’abbandono selvaggio dei rifiuti,
dall’ inquinamento di roboanti motori,
dalle micidiali onde elettromagnetiche dei MUOS.
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COLAZIONE AL SACCO SUL POSTO PER PRENOTAZIONI E/O DETTAGLI ORGANIZZATIVI:

Programma della giornata
Ore 9,30-10,00 arrivo partecipanti e partenza per l’escursione (v. dettaglio in calce)
Ore 12,00 fine escursione e trasferimento in auto
Ore 13,30 pranzo a sacco con assaggini di olive, pecorino, ricotta fresca e salsicce alla brace preparati dai soci del Ramarro
Ore 15,30 Visita ad azienda orticola ed apistica biologica
Ore 17,00 conclusione

L’escursione è in realtà una facile passeggiata, tutta in discesa, sulla distanza di 4 Km. ed un dislivello di 150 metri, che da Piano Chiesa ci porterà in Contrada Terrana. Da qui i conducenti delle autovetture saranno accompagnati a prelevare i rispettivi mezzi e così portare i partecipanti alla Base di Renelle. I camminatori più esigenti potranno scegliere di percorrere anche il “Canalone Molara” un tratto aggiuntivo di sentiero all’interno del cuore vero del bosco. Durante il tragitto verranno mostrate ed illustratela storia e le caratteristiche peculiari della Macchia Mediterranea attraversata.

Prof.Renato Carella email: renato_carella@libero.it
tel. 0933 31946 –

Dott.ssa Irene Raimondi email: margreneraimondi@gmail.com
tel. 338 4058298 –

Coordinamento della iniziativa: Ing. Francesco Cancellieri (Socio Onorario de “Il Ramarro”).

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LUOGHI e RIFERIMENTI
Programma: Raduno ore 9:30 presso Borgo S.Pietro (Stazione Carabinieri) http://maps.google.it/maps?daddr=37.101194%2C14.499097&hl=it&sll=37.101108%2C14.499504&sspn=0.001307%2C0.002411&t=w&mra=mift&mrsp=1&sz=19&z=19

Escursione : Fontana del Cacciatore e Quercia delle Streghe (media difficoltà circa 4 km percorso):
http://maps.google.it/maps?saddr=37.102303%2C14.463529&daddr=Strada+sconosciuta&hl=it&ll=37.101015%2C14.464489&spn=0.005228%2C0.009645&sll=37.101015%2C14.464489&sspn=0.005228%2C0.009645&geocode=%3BFXIeNgId8DzdAA&t=w&mra=me&mrsp=0%2C1&sz=17&z=17

Colazione a Sacco presso la base di Renelle ore 13:00 :
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fmaps.google.it%2Fmaps%3Fdaddr%3D37.151218%252C14.548559%26hl%3Dit%26sll%3D37.150303%252C14.551445%26sspn%3D0.01045%252C0.01929%26t%3Dw%26mra%3Dmift%26mrsp%3D1%26sz%3D16%26z%3D16&h=kAQHdP_BzAQGK_CqbRtef_po1c9XgjEzrBqb5ugNHr7TOtQ

Liberazione Testuggini a cura del Centro di Recupero Testuggini
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NOTIZIE SUI LUOGHI
Inquadramento ambientale:
La riserva si trova vicino a S. Pietro, un piccolo borgo a 20 km da Caltagirone.
Ricade prevalentemente nel territorio del comune di Caltagirone e solo per una piccola parte in quello di Mazzarrone.
Il bosco di S. Pietro è confinante con la Sughereta di Niscemi con la quale un tempo formava la più grande foresta termofila della Sicilia Centrale.
Si estende su un’area caratterizzata da vaste pianure, alcune colline e piccole valli che confluiscono poi nei valloni Terrana, Ogliastro e Ficuzza.
Il terreno, da un punto di vista geologico, è costituito da argille grigio-azzurre con sopra sabbie in cui si rinvengono fossili risalenti a 1,8 milioni di anni fa circa (Pleistocene inferiore) e sabbie fini quarzose.
Sono presenti alcune sorgenti che si manifestano nel bosco con piccole cascatelle e rivoli d’acqua, su cui sono state realizzate delle fontane, la Fontana Cacciatore, Molare e Ficuzza.
La riserva è nata per proteggere ciò che resta dell’antico sistema boschivo siciliano formato da antichi boschi di quercia da sughero (Quercus suber).
Nell’area sono presenti alcuni mulini, come il Mulino Poli, Ramione e degli Archi, che testimoniano la presenza umana passata in questo territorio.
La riserva ospita un Centro di recupero per la fauna selvatica specializzato in testuggini che accoglie circa 100 esemplari.

Vegetazione e flora:
Il Bosco di S. Pietro presenta una flora molto varia che comprende molte specie rare, fra cui la
Stipa gussonei, una specie endemica siciliana, il Coris monspeliensis, l’Helichrysum stoechas, la Stachys arenaria e l’ofride mezzaluna (Ophrys lunulata).
Si possono individuare tre habitat principali: la sughereta, la lecceta e la gariga.
La sughereta un tempo era composta da monumentali sughere (Quercus suber), di cui oggi ne rimangono circa una cinquantina con una circonferenza che supera i 3 m, fra cui va citato un esemplare, in contrada Molara, che raggiunge i 6,2 m di circonferenza.
È molto abbondante anche il leccio (Quercus ilex) che forma delle estese leccete in contrada Coste Stella, Molara, Coste Chiazzina e Vaccarizzo.
Lungo i corsi d’acqua cresce una vegetazione ripariale composta da pioppi bianchi (Populus alba) e salici bianchi (Salix alba).
Nella riserva crescono anche la roverella (Quercus pubescens), la quercia calliprina (Quercus calliprinos) e il carrubbo (Ceratonia siliqua), con esemplari che raggiungono i 3 m di circonferenza.
Nella Contrada Molara si osservano rimboschimenti a pino d’Aleppo (Pinus halepensis), pino domenisco (Pinus pinea) ed eucalipto (Eucaliptus sp.).
Il sottobosco della riserva è ricco di specie arbustive come il corbezzolo (Arbutus unedo), l’erica arborea (Erica arborea), il biancospino (Crataegus monogyna), il mirto (Myrtus communis), la fillirea (Phyllirea angustifolia) e il citiso (Cytisus villosus).
Nelle zone in cui la vegetazione boschiva è stata distrutta dal taglio o dall’incendio si è diffusa la gariga con rosmarino (Rosmarinus officinalis), timo (Thymus capitatus), palma nana (Chamaerops humilis), erica (Erica multifllora) e lentisco (Pistacia lentiscus).
Sono presenti anche delle aree coltivate a viti (Vitis vinifera), cereali e olivi (Olea europaea var. europaea).

Fauna:
Il bosco offre rifugio a circa 96 specie di uccelli fra stanziali, svernanti, migratori e occasionali.
Si possono osservare rapaci come il gheppio (Falco tinnunculus), il grillaio (Falco naumanni), la poiana (Buteo buteo) e l’allocco (Stryx aluco) e, durante il periodo di passo, tra gli altri, anche l’aquila minore (Hieraetus pennatus) e il biancone (Circaetus gallicus).
Il bosco ospita una popolazione di picchio rosso maggiore (Picoides major), una specie rara, e numerosi passeriformi come il rampichino (Certhia brachydactyla), l’occhiocotto (Sylvia melanocephala), la sterpazzola (Sylvia communis), la sterpazzolina (Sylvia cantillans), la cinciarella (Cyanistes ceruleus), la cinciallegra (Parus major), il pettiroso (Erithacus rubecola) e l’usignolo (Luscinia megarhynchos).
Da segnalare la presenza come nidificante del gruccione (Merops apiaster), un migratore molto colorato che nidifica in pochissime altre aree della Sicilia.
Lungo i corsi d’acqua è possibile osservare garzette (Egretta garzetta), aironi cinerini (ardea cinerea) e martin pescatori (Alcedo atthis).
Fra i rettili sono presenti la testuggine terrestre (Testudo hermanni), il biacco (Hierophis viridiflavus), la vipera (Vipera aspis), la biscia dal collare (Natrix natrix), il geco comune (Tarentola mauritanica) e il ramarro occidentale (Lacerta bilineata).
Fra gli anfibi troviamo la raganella italiana (Hyla intermedia), il rospo comune (Bufo bufo) e la rana verde (Rana Sinklepton hispanica).
Si possono osservare anche alcuni mammiferi come il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), la lepre (Lepus europaeus), la volpe (Vulpes vulpes), la donnola (Mustela nivalis), il topo selvatico (Apodemus sylvaticus), il gatto selvatico (Felis silvestris libica) e l’istrice (Hystrix cristata).

Come arrivare alla base:

da Ragusa: al Km. 31,5 della statale N. 514 RG- CT immettersi nella bretella per Caltagirone (SS 683) fino a quando la stessa confluisce (km 13,5) sulla S. P. 34 Caltagirone –Santo Pietro, Acate. Percorrerla, in direzione Santo Pietro, fino al Km 7,1 bivio Santo Pietro – Bongiovanni. L’ingresso della base del Ramarro, opportunamente segnalato, insiste nell’area di questo bivio. Dalla sbarra si giunge al fabbricato dopo circa 300 metri di sentiero pianeggiante.
Da Catania: Lasciare la S.S. 417 (Catania- Gela) all’altezza del bivio di Grammichele e raggiungere la SS 385. Proseguire fino ad incrociare la SS 124 (circa 3 km prima di Caltagirone): imboccarla, a sinistra, direzione Siracusa e, dopo circa 3 km immettersi, a destra, sulla SP 34. Percorrerla, per circa 5 km, fino al km 7,1 bivio Santo Pietro – Bongiovanni. L’ingresso della base del Ramarro, opportunamente segnalato, insiste proprio nell’area di questo bivio. Dalla sbarra si giunge al fabbricato dopo circa 300 metri di sentiero pianeggiante.
Da Gela: appena arrivati a Caltagirone entrare (primo incrocio, subito a sinistra, in salita) sulla circonvallazione in direzione cimitero; quivi giunti imboccare la SS 124 per Siracusa. Dopo 5 Km svoltare a destra sulla SP 34 e percorrerla fino al km 7,1 bivio Santo Pietro – Bongiovanni. L’ingresso della base del Ramarro, opportunamente segnalato, insiste nell’area di questo bivio. Dalla sbarra si giunge al fabbricato dopo circa 300 metri di sterrato pianeggiante.

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