Ma spesso molti si bloccano: “Ma come dobbiamo vestirci? A New York fa un freddo cane! In inverno nevica tutti gli anni e spesso le strade sono coperte da oltre 20 centimetri di neve.”
Eppure, guardando semplicemente un atlante, ci accorgiamo che la Grande Mela si trova alla stessa latitudine della nostra Napoli, la città del sole, dove la neve è un evento più che raro. Ci chiediamo quindi come mai questa grande differenza.
Infatti i valori termici medi registrati dalla grande metropoli nord-americana vadano da -3°C a gennaio, ai +29°C a luglio, mentre gli estremi vanno dai ?26,1 °C in inverno, ai +41,7 °C in estate!
La causa principale di questa differenza, come abbiamo già accennato, è da ricercare nella “continentalità” del clima, che aumenta le escursioni tra i valori massimi e quelli minimi sia all’interno dell’arco del giorno che dell’anno.
Per avere un raffronto più evidente, basta osservare i valori termici che si verificano in Siberia, dove si ha il massimo della continentalità. Nella Tunguska Inferiore, zona subito ad est del lago Bajkal, le escursioni termiche annue, sono mediamente dell’ordine di 50°C (da -30°C in inverno a +20°C in estate). Escursioni termiche medie ancora più elevate si registrano a Verchojansk, dove si registra il clima invernale più rigido dell’emisfero nord del mondo abitato (temperatura minima media del mese di gennaio di -52.0°C, contro una temperatura massima media del mese di luglio = +21.5°C), ma si tratta di località dal clima estremo. Ricordiamo infatti che Verchojansk detiene il polo del freddo tra le località abitate in modo stabile, con una temperatura di -67.8°C registrati il 7 febbraio 1892 (vedi A. Giuffrida e G. Sansosti:” Manuale di Meteorologia”. Ed. Gremese, Roma, 2006).
Oltre al fattore continentalità, c’è un altro motivo che determina la forte differenza di clima tra le due città: l’azione mitigatrice che la “Corrente del Golfo” esercita sulla costa occidentale dell’Oceano Atlantico e sul Mediterraneo in particolare.
La corrente del golfo è una corrente superficiale di acqua calda che parte dal golfo del Messico e si dirige verso la costa orientale del nord Atlantico. Questo circolo continuo è il responsabile del clima mite delle nazioni europee più settentrionali e più occidentali. Per capire di quanto possa mitigare il clima basta pensare che a parità di latitudine tra il mare che circonda l’Inghilterra o tocca la Francia occidentale e quello che invece tocca le sponde canadesi settentrionali ci sono differenze di temperatura dai 7 ai 10°c.
La corrente del Golfo penetra anche nel Mediterraneo attraverso lo Stretto di Gibilterra, il quale, come sappiamo, è relativamente poco profondo. Ne segue che l’acqua calda superficiale riesce ad entrare, aumentando la temperatura del “Mare Nostrum”, mentre l’acqua fredda delle profondità oceaniche rimane bloccata dalla “soglia” dello stretto di Gibilterra, determinando un accumulo della sola acqua calda. Ne segue che tutte le città che si affacciano sul Mediterraneo, indipendentemente dalla loro esposizione ad est oppure ad ovest rispetto alla terraferma, godono di un clima più tiepido rispetto a quello di un’altra città esposta alle acque dell’Oceano Atlantico. Questa differenza è piccola rispetto alle città poste sulla sponda orientale dell’Oceano, ad esempio Lisbona, mentre è più elevata rispetto a quelle poste sulla sponda occidentale, ad esempio New York.
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