Il global warming provoca più malattie tra gli Inuit

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Il riscaldamento globale non risparmia neanche le piu’ piccole comunita’ mondiali, a partire da quella degli Inuit: secondo uno studio pubblicato dalla rivista EcoHealth, questi abitanti dell’Artico sono vittime di batteri che proliferano a causa dello scioglimento repentino dei ghiacci. Lo studio ha coinvolto la comunita’ di Rigolet, sulla costa nord del Labrador, in Canada, mettendo in relazione il meteo, analisi settimanali della qualita’ dell’acqua di fiumi e ruscelli e segnalazioni di malattie gastrointestinali: “Combinando i dati abbiamo trovato dei trend molto interessanti – spiega al sito del National Geographic Sherilee Harper, dell’universita’ canadese di Guelph – ad esempio abbiamo visto che dopo periodi di piogge massicce o di scioglimento rapido dei ghiacci c’e’ un aumento di batteri come l’Escherichia Coli nell’acqua, e due settimane dopo puntualmente crescono i casi di diarrea o vomito“. La proliferazione dei batteri, spiega l’esperta, riguarda le fonti di acqua dolce come appunto i ruscelli, che sono utilizzati dagli Inuit soprattutto mentre sono a caccia o a pesca. Il fatto che proprio l’Artico, e in generale tutta la criosfera, cioe’ la parte del pianeta ricoperta periodicamente da ghiacci, sia la zona piu’ minacciate dai cambiamenti climatici e’ stato confermato anche da una serie di studi pubblicati dalla rivista BioScience: i primi impatti, spiegano gli esperti, si stanno gia’ vedendo sia per gli animali piu’ grandi, come orsi e pinguini, sia per le alghe microscopiche, il primo anello della catena alimentare, che di norma vivono sotto i ghiacci e che ora stanno diminuendo.

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