Il Met Office e la meteorologia spaziale

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Vento solare e campo magnetico terrestre

Gli eventi meteorologici spaziali inglobano le condizioni della nostra stella, il vento solare, la situazione della magnetosfera, della ionosfera e dell’atmosfera neutra, avendo sia aspetti eruttivi che quiescenti. La componente eruttiva è costituita dai brillamenti solari, dalle espulsioni di massa coronale e dalle particelle energetiche solari. La componente di quiescenza comprende l’aumento di luminescenza solare con il ciclo delle macchie solari, e il flusso elevato di raggi cosmici galattici, che sono in contrapposizione con l’attività del Sole. La meteorologia spaziale influenza la tecnologia moderna, molto avanzata ma vulnerabile. Qualsiasi segnale di comunicazione che rimbalza o viaggia attraverso la Ionosfera è influenzata dalle condizioni meteorologiche spaziali. I satelliti ad esempio, sono a diretto contatto con il vento solare, è possono essere i primi a rilevare malfunzionamenti. Più specificamente, gli eventi eruttivi causano tempeste ionosferiche, che disturbano i segnali GPS / GNSS e delle comunicazioni HF, mentre le conseguenti tempeste magnetiche sono dannose per le linee elettriche e gasdotti. Il flusso elevato di raggi cosmici galattici causa un flusso di radiazioni molto intenso per i satelliti e verso l’equipaggio di velivoli spaziali. Di conseguenza, l’analisi e la previsione delle condizioni meteorologiche spaziali possono aiutare a ridurre, o evitare, l’impatto della meteorologia spaziale sulla nostra vita.

La nostra stella

Il Met Office fornisce previsioni meteo spaziali grazie alla sua esperienza nella fornitura di previsioni meteorologiche operative, grazie alle sue capacità di assimilazione di modellazione e dati, oltre alla sua esperienza nella modellazione della media atmosfera, che è adiacente alla ionosfera e alla termosfera, dove le tempeste di meteorologia spaziale influenzano l’atmosfera interna. In questo modo lo sviluppo di un sistema spaziale di previsioni meteo è un settore in crescita per il servizio nazionale di meteorologia britannico. Grazie ad una recente collaborazione con l’UK Space Agency si potranno adattare modelli fisico-matematici, normalmente utilizzati per prevedere il tempo sulla superficie terrestre, alle previsioni spaziali. Questo approccio è un modo molto efficace di individuazione delle fonti di errore del modello, ed è possibile utilizzare queste informazioni per migliorare le parti responsabili di tali errori. L’obiettivo è quello di sviluppare una sede di previsione spaziale che controlli il modo in cui la materia Solare e le variazioni di energia possano influire sull’ambiente terrestre. “Vediamo il Sole come un qualcosa che non varia mai“, dice MarK Gibbs, responsabile della strategia spaziale, “ma in realtà è come un qualsiasi sistema dinamico. Costantemente si muove e cambia l’energia e la materia che emette. E può avere influenze profonde sulla Terra e i suoi abitanti.” Eventi solari si sono verificati per milioni di anni, ma il loro effetto è stato più evidente non appena la tecnologia è divenuta indispensabile per la vita. I Brillamenti solari e il vento solare influenzano la nostra tecnologia e i sistemi quali GPS, satelliti, reti elettriche e le comunicazioni radio. Oggi, l’impatto – e il rischio potenziale per gli esseri umani – è più che mai elevato. Tutto ciò non è fantascienza, ma realtà. In Quebec, il 13 Marzo 1989, le fluttuazioni causate da una tempesta geomagnetica, hanno obbligato 6 milioni di persone a restare senza energia elettrica. “Nel Regno Unito siamo probabilmente più preparati rispetto alla maggior parte delle nazioni. La progettazione della nostra rete ci rende molto resistenti a questo tipo di tempeste geomagnetiche, e la geologia e la geografia del Regno Unito ci aiutano. Stiamo collaborando inoltre con il British Geological Survey, tra i maggiori esperti di questo settore. Se tutto dovesse andare come si spera, nei prossimi mesi sarà sempre presente un esperto in meteorologia spaziale in servizio presso il centro normale del Met Office. E visto il massimo solare previsto per il 2013, il Met Office sarà in grado di aiutare le industrie a far fronte ad eventuali possibili effetti”, conclude Gibbs.

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