A differenza delle scorse stagioni quest’anno l’inverno russo non ha alcuna intenzione di gettare la spugna, lasciando la strada libera alla stagione primaverile. Tutto merito di un vortice polare in ottima forma che durante le scorse settimana, approfittando della presenza di un solido e semi-stazionario promontorio anticiclonico di blocco sul comparto europeo centro-occidentale (responsabile della grave fase siccitosa che sta colpendo molti paesi del vecchio continente, fra cui il Portogallo, la Francia, la Spagna e le isole Britanniche), ha consolidato i propri elementi principali sull’Artico russo, con un profondo vortice depressionario principale, colmo di aria molto gelida a tutte le quote, con valori sotto i -45° a 500 hpa, posizionato ad ovest della Novaja Zemlja, a ridosso del freddo mar di Barents. Questa ampia struttura ciclonica polare, a piccoli passi, ha cominciato ad estendere i propri tentacoli verso le pianure Sarmatiche, la Russia europea, cominciando ad inglobare pure la Finlandia e buona parte della penisola Scandinava, tanto da arrivare a ledere i margini orientali del robusto “blocking” posizionato sull’Europa centro-occidentale che di conseguenza ha cominciato a perdere terreno sul vecchio continente, venendo poi costretto ad arretrare il proprio baricentro verso ovest, in direzione del nord Atlantico e del comparto più occidentale europeo. In tale configurazione la Russia europea, cosi come l’estremo est dell’Europa, l’area degli Urali e gran parte del territorio siberiano centro-occidentale e il nord del Kazakistan, sono rimasti in balia di una circolazione d’aria piuttosto fredda, per non dire gelida, proveniente direttamente dall’Artico siberiano, che oltre a mantenere i valori termici ben al di sotto della soglia degli zero gradi, si è resa responsabile delle continue nevicate, in larga parte di debole o moderata intensità, che hanno investito il bassopiano della Siberia occidentale, gli Urali e la Russia europea, dove negli ultimi giorni il manto nevoso in alcune località ha superato persino i 20-25 cm di spessore, mentre le temperature sono scese abbondantemente sotto gli zero gradi, come nel cuore della stagione invernale.
L’aria fredda, supportata in quota da masse d’aria di estrazione artica ancora più gelide, hanno anche instabilizzato l’atmosfera su tutto il comparto russo, favorendo la formazione di estesi annuvolamenti che dalle pianure Sarmatiche, attraversando la catena montuosa degli Urali, si sono estese fino al bassopiano siberiano, dando cosi luogo a nevicate di debole e moderata intensità accompagnate da temperature largamente inferiori agli 0°. Ciò sta garantendo una maggior estensione delle zone innevate nell’area euro-asiatica nonostante siamo già in Aprile, periodo in cui si verifica una drastica riduzione dell’innevamento delle terre emerse lungo l’emisfero boreale. Il freddo e le nevicate tardive non hanno risparmiato neanche l’area della capitale Mosca che nelle ultime 24 ore ha subito considerevoli disagi per la fitta nevicata che si è abbattuta nella mattinata di mercoledi 4 Aprile. All’aeroporto di Domodedovo la neve, a tratti davvero molto fitta, è stata accompagnata da moderati venti da Est ed E-NE che hanno raggiunto i 39 km/h. Gli stessi moscoviti, abituati al gelo e alla neve, sono rimasti sorpresi da questa ennesima nevicata tardiva che ha coperto di bianco tutta l’area della capitale russa e i centri limitrofi, con spiacevoli ripercussioni al già caotico traffico. In totale le nevicate hanno lasciato al suolo altri 10-15 cm di neve fresca, anche se in alcune zone di periferia il manto bianco ha oltrepassato i 22 cm. In città le strade si sono ricoperte in alcuni tratti di ghiaccio, con temperature scese nella prima mattinata sino a -3° -4°.
Poi il rialzo della colonnina di mercurio intorno allo zero il ghiaccio ha cominciato a sciogliersi formando pozzanghere e allagamenti. Problemi anche nei vari aeroporti di Mosca. Ben 16 aerei diretti a Domodedovo e 3 in arrivo a Vnukovo sono stati costretti ad atterrare in altri scali. Ma disagi per le nevicate e per il freddo un po’ tardivo si sono avuti pure in molte altre città della Russia europea e nei villaggi vicino gli Urali dove la neve e il ghiaccio continuano ad ammantare campi, boschi e campagne. Questo trend meteo/climatico decisamente invernale proseguirà anche durante i prossimi giorni visto la presenza di un vortice polare particolarmente invasivo sull’Artico russo-siberiano, con un’area ciclonica principale, con minimo sui 980 hpa, posizionata sopra il mare di Barents. Questa area ciclonica, a carattere freddo, nei prossimi giorni dal mar di Barents si sposterà verso la Novaja Zemlja, continuando a spingere masse d’aria piuttosto fredde, di chiare origini artiche, verso il nord della Russia europea e la Siberia occidentale, dove avremo condizioni climatiche tipicamente invernali, con cieli nuvolosi o molto nuvolosi e annese nevicate a carattere sparso. Da notare come tra il Kazakistan e la parte più meridionale della Siberia centro-occidentale si formi un anticiclone dalle caratteristiche dinamiche in quota, con massimi di oltre i 1030 hpa. Questa area anticiclonica nei giorni successivi tenderà a spostarsi verso levante, in direzione della Siberia centrale e del nord della Mongolia, favorendo una ulteriore estensione del vortice polare in direzione delle coste siberiane affacciate al mar di Kara e al nord della Siberia centrale, dove si verificheranno ulteriori nevicate.