Alcuni scienziati inglesi, in uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, hanno messo in dubbio il fatto che sia stato il surriscaldamento del pianeta a provocare l’aumento della Co2. Il documento, che la rivista ha pubblicato mercoledì scorso, ha vaste implicazioni per la scienza del clima , perchè la questione è il cavallo di battaglia di quella corrente scientifica di scettici che negano ci sia un legame tra il carbonio presente nell’atmosfera e il riscaldamento globale. Alla luce della nuova ricerca, appare come sia estremamente probabile che l’immissione di gas serra in atmosfera contribuisca alla fusione del permafrost e al surriscaldamento delle acque marine. “Questo studio dovrebbe mettere a tacere una volta per tutte la falsa affermazione che l’aumento di anidride carbonica sia stata una conseguenza passiva ad un aumento delle temperature globali“, dice Mark Maslin, professore all’University College di Londra. “Lo studio, inoltre – aggiunge Maslin – dimostra che il riscaldamento globale può essere amplificato dal rilascio di Co2 prodotto dal disgelo del permafrost, che provoca la decomposizione della materia organica contenuta al suo interno con il conseguente rilascio del gas. Quindi lo studio, continua lo scienziato, dimostra la stretta correlazione tra aumento della Co2 prodotta dalla combustione fossile ed il riscaldamento globale con il conseguente cambiamento climatico. Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione copernicana, in quanto lo studio sostiene che l’aumento dell’anidride carbonica in atmosfera, milioni di anni fa, contribuì all’innalzamento della temperatura sul nostro pianeta“.