Durante la mattinata del 4 Ottobre del 1996 una profonda depressione termica al suolo, con annesso sistema frontale, nata il giorno precedente sopra l’entroterra desertico algerino, dalla Tunisia si è subito spostata verso il Canale di Sicilia, andando velocemente ad approfondirsi sopra le calde acque di quest’ultimo. L’enorme quantità di calore latente sprigionata dalle calde acque superficiali del Canale di Sicilia ha potenziato la struttura ciclonica al proprio interno, favorendo una rapida esplosione dell’attività convettiva (forti correnti ascendenti) attorno al minimo centrale. In pochissime ore questo processo ha trasformato la depressione termica nord-africana in un profondo sistema ciclonico dalle caratteristiche tropicali che ha spazzato le isole Pelagie e l’isola di Pantelleria con furiosi venti ciclonici che hanno oltrepassato i 100 km/h (120 km/h in mare), mentre la stessa bassa pressione, in ulteriore approfondimento, ha convogliato verso la Sicilia e la Calabria un impetuoso flusso sciroccale, proveniente direttamente dalla Libia, molto caldo e umido, che ha prodotto precipitazioni molto abbondanti lungo i settori ionici, con accumuli di oltre i 100-150 mm. Le precipitazioni più intense, notevolmente esaltate dall’orografia locale, hanno colpito la Calabria ionica, dove in poche ore sono caduti fino a 400 mm d’acqua. La stazione del Santuario di Polsi registrò un accumulo di ben 480 mm in poche ore. Attorno l’occhio si sono formati degli enormi “Cluster temporaleschi” carichi di fulminazioni e precipitazioni molto intense. Il ciclone dalle spiccate caratteristiche tropicali è stato poi denominato “Cornelia” ed è stato classificato, successivamente, un “Medicanes”, ossia un uragano mediterraneo a tutti gli effetti (il massimo grado per un “TLC“, con venti medi sostenuti che hanno superato i 120-130 km/h attorno l’occhio centrale). Sempre nell’Ottobre del 1996 un altro ciclone mediterraneo denominato “Samir“, poi classificato come un vero e proprio “Medicanes”, spazzo tutta l’area del basso Tirreno con piogge torrenziali e venti di tempesta che superarono i 140 km/h sulle isole Eolie, cagionando enormi danni e affondando diversi yacht ormeggiati sull’arcipelago. In quei giorni una forte ondata di maltempo, con piogge e violenti temporali, flagellò molte zone del messinese e del crotonese, causando frane ed esondazioni di fiumi e torrenti, con “flash flood” lungo le aree litoranee.