Almeno tre morti, migliaia di sfollati, strade allagate, acqua potabile non disponibile, linee elettriche abbattute e comunicazioni interrotte. E’il bilancio delle forti piogge avvenute nelle isole Fiji dal 26 Marzo al 2 Aprile. Sull’area sono caduti oltre 600 millimetri di pioggia, evidenziati dalle zone colorate in blu scuro. Le aree verdine nella mappa rappresentano i punti in cui si sono registrati circa 75 millimetri di precipitazioni. Le aree gialle evidenziano invece piogge ancora inferiori. Le aree più colpite sono quelle all’interno di una larga fascia tra l’Oceano Pacifico e il Mar dei Coralli. Fortunatamente gran parte del maltempo si è verificato in pieno Oceano, colpendo in maniera violenta la grande isola di Viti Levu, la più grande isola dell’arcipelago. Le piogge hanno lasciato le case sott’acqua e hanno causato evidenti frane, di cui una nei pressi di un ospedale. Il governo delle Fiji ha chiesto alle compagnie aeree di sospendere i voli fino a nuovo avviso, con gli ultimi aerei arrivati negli aeroporti senza passeggeri. Nemmeno conclusa questa emergenza, il ciclone tropicale Daphne ha minacciato nuove inondazioni. Un bollettino emesso dal Fiji Meteorological Service ha riferito che, a partire dalle 06:00 pm (ora locale) del 2 aprile 2012, Daphne era situata circa 540 chilometri a ovest-sud-ovest di Nadi, una città sulla costa occidentale dell’isola di Viti Levu. Questa mappa, prodotta dal Goddard Space Flight Center della NASA, si basa sui dati combinati con misure di molti satelliti, tra cui il Tropical Rainfall Measuring Mission (TRMM).
Pesanti alluvioni sulle isole Fiji: traffico aereo sospeso sino a nuovo avviso
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