Il maltempo nelle ultime ore ha colpito l’entroterra marocchino e algerino, con l’ingresso di fresche e umide correnti oceaniche, da Ovest e O-NO, che hanno destabilizzato l’atmosfera, apportando delle piogge e favorendo la rapida formazione di rovesci e temporali. Con lo spostamento, verso il cuore dell’Atlantico, del baricentro dell’anticiclone oceanico, un flusso di umide e fresche correnti dai quadranti settentrionali (da N-NO e da Nord), scivolando lungo il bordo orientale della struttura anticiclonica, ha raggiunto le coste marocchine, penetrando sotto forma di umide e fresche correnti da NO e O-NO fino al cuore dell’entroterra desertico marocchino, a sud della catena montuosa dell’Atlante. Una parte di questa aria fresca e umida, d’estrazione oceanica, è riuscita ad avanzare fino alla regione desertica del Maghreb, con sostenuti, a tratti intensi, venti al suolo da Ovest e O-SO che dal Marocco si sono spinti fino all’entroterra desertico algerino e all’area dei grandi “Erg” (dune di sabbia), determinando anche delle tempeste di polvere e di sabbia che si sono estese, da SO a NE, in gran parte del Sahara algerino, con drastiche riduzioni di visibilità. Una volta insinuata in pieno deserto l’aria fresca e umida atlantica, in sfondamento da O-SO, è andata ad interagire con le masse d’aria più calde e molto secche che preesistono nei bassi strati sopra il Sahara algerino, determinando forti contrasti termici, che hanno poi acceso una forte instabilità atmosferica, con la formazione di turbolenze e intense correnti ascensionali (moti convettivi) derivate dallo sfondamento da Ovest, nei medi-bassi strati, delle fresche e umide correnti oceaniche che si sono incuneate sotto l’aria più calda e secca preesistente, costringendola a sollevarsi verso l’alto (visto che l’aria calda è molto più leggera di quella fredda).
Una volta formato il minimo depressionario orografico, grazie all’afflusso di aria più fredda dai quadranti occidentali, si andrà ulteriormente ad approfondire e strutturare anche alle quote superiori e verrà lambito, nel suo margine meridionale, dal passaggio del ramo principale del “Jet stream sub-tropicale” che dall’Africa occidentale risale in direzione delle nostre regioni meridionali per raggiungere i Balcani. Questi fattori appena elencati agevoleranno, già dalle prossime ore, un rapido approfondimento della ciclogenesi che entro la tarda mattinata odierna, muovendosi molto velocemente verso nord-est, raggiungerà il medio-basso Tirreno, passando vicino le coste meridionali della Sardegna con un minimo barico centrale pronto a scivolare al di sotto dei 990 hpa. L’area depressionaria sta per buttarsi sul basso Mediterraneo, richiamando verso di se intensi venti dai quadranti sud-orientali o più meridionali che stanno interessando l’Algeria nord-orientale e la Tunisia, con forti raffiche di caduta sul versante settentrionale dell’Atlante Telliano. A Tebessa, città ad oltre gli 800 metri di altezza, il forte vento da Sud che si è attivato in serata, con l’ulteriore approfondimento del minimo barico in risalita verso il basso Mediterraneo, ha soffiato con raffiche di oltre gli 80 km/h.