I tecnici dell’Ecotaras sono al lavoro anche oggi per assorbire le tonnellate di nafta fuoriuscite dalla motonave panamense diretta all’ILVA di Taranto per caricare coils. Il lavoro di recupero è proseguito per tutta la giornata di ieri e proseguirà anche oggi per diverse ore. “Stiamo gestendo in questo momento una situazione di post emergenza” ha dichiarato Francesco Argento, amministratore dell’Ecotaras, società tarantina specializzata in queste operazioni di messa in sicurezza del mare dopo gli incidenti. Il recupero procede sia attraverso le panne assorbenti posizionate nello specchio di mare antistante il terzo sporgente dell’Ilva, dove la nave è attualmente attraccata e sottoposta a fermo e dove è avvenuto l’incidente, sia attraverso l’utilizzo di mezzi meccanici che consentono di separare la parte oleosa dall’acqua. La nafta fuoriuscita si presenta di colore scuro ed è semisolida. Si tratta, infatti, di un combustibile che poi viene riscaldato col gasolio e reso liquido. Il fatto che il carburante uscito dalla motonave panamense fosse in queste condizioni, da un lato – spiegano i tecnici dell’Ecotaras – ne agevola il recupero, dall’altro però è anche quello che sporca di più il mare a differenza di un prodotto petrolifero raffinato che, essendo di consistenza più leggera, tende a disperdersi più facilmente. Va comunque precisato che sia l’Arpa sia l’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, che già ieri sono stati sul posto per una serie di sopralluoghi e campionamenti, hanno escluso che l’incidente verificatosi a bordo della ‘East Castle’ abbia creato gravi conseguenze ambientali. Nessuna seria ripercussione, quindi, per l’ecosistema marino grazie anche al fatto che l’intervento della Guardia Costiera e della stessa Ecotaras è scattato tempestivamente consentendo cosi’ di predisporre le necessarie contromisure. Circa una decina nelle fasi di punta, su 25 addetti complessivi, le unità che l’Ecotaras sta impegnando nell’area antistante il terzo sporgente Ilva, dove si è anche intervenuti con un battello disinquinante e due rimorchiatori. Il fatto che Taranto sia interessata da qualche ora dalla pioggia non ostacola le operazioni. La pioggia, spiegano ancora i tecnici, permette il dilavamento della banchina. Eventuali problemi potrebbero invece sorgere qualora si alzasse il vento. Ma allo stato attuale l’intera situazione rimane sotto controllo. Infine sarebbero circa 15 le tonnellate di nafta recuperate, ma si attendono dati definitivi anche da una verifica dei registri di bordo. Le inchieste aperte dovranno accertare quale errore tecnico o di manovra ha fatto sì che mercoledì sera l’acqua delle casse di zavorra, che la nave stava liberando per accingersi a caricare i coils dell’Ilva, si mischiasse alla nafta finendo in mare. La Capitaneria di porto ha già segnalato tutto alla Procura di Taranto.