Una intensa ondata di maltempo, caratterizzata da fitte piogge, ma soprattutto da venti tempestosi, tra SO e O-NO, con raffiche fino a 100-120 km/h, sta flagellando buona parte dell’arcipelago nipponico, causando danni, disagi e purtroppo anche due vittime accertate. Un uomo di 81 anni è morto nella prefettura di Toyama, centro del paese, dopo il crollo della tettoia del giardino, secondo la polizia. Sull’isola di Shikoku, nell’ovest, una donna di 69 anni è stata trovata morta sotto le macerie di un deposito. Almeno 163 persone risultano ferite, secondo la tv pubblica giapponese NHK. Il trasporto aereo e ferroviario, a causa dei venti tempestosi da SO e Ovest, è stato paralizzato in tutto il Giappone. Per la forza e la violenza dei venti la tempesta è stata definita un autentico tifone, ma in realtà non si tratta di un ciclone tropicale visto che siamo fuori stagione e che le acque del Pacifico occidentale non sono sufficientemente calde per sfornare sistemi tropicali organizzati, peraltro inibiti dal passaggio del “Jet Stream” a latitudini basse. La forte ondata di maltempo che da diverse ore sta spazzando l’arcipelago giapponese è originata da un profondo ciclone extratropicale, con minimo barico centrale sceso al di sotto dei 970 hpa, proveniente dalla Corea del Nord, sotto la spinta delle forti correnti occidentali in quota che escono a gran velocità dalla Cina interna e dall‘altopiano siberiano orientale.
Il drastico calo barico ha reso i fortunali ancora più violenti visto che oltre al noto vento di “gradiente”, si è sommato pure il cosiddetto vento “Isallobarico” che è generato da una rapida caduta di pressione su un’area geografica piuttosto vasta, a seguito del passaggio ravvicinato di una profonda ciclogenesi. Rispetto al comune vento di “gradiente” il vento “Isallobarico” agisce come una sorta di grande onda atmosferica che permette alle masse d’aria di spostarsi il più rapidamente possibile da un’area di alta pressione a un’altra di bassa pressione limitrofa. Di solito il vento “Isallobarico” è associato alle potenti tempeste che si formano in mezzo all’oceano (sia sull’Atlantico che sul Pacifico) e che seguono il passaggio dei grandi cicloni extratropicali, note anche come “depressioni-uragano”, con minimo barici al suolo pronti a scendere sotto i 950-940 hpa. L’intenso ciclone extratropicale, muovendosi sul mar del Giappone, ha generato forti venti di tempesta, richiamando una furiosa ventilazione da SO e O-SO che dalla penisola di Corea e dal mar Giallo si è mossa in direzione delle coste occidentali di Honshù, mentre sull’isola di Hokkaido e sulle isole Curili le forti burrasche si sono orientate più dai quadranti orientali, fra E-SE e E-NE, con raffiche ad oltre 90-100 km/h accompagnate da piogge orizzontali e forti riduzioni di visibilità. Nell’isola di Rishiri, non distante da Hokkaido, sta tuttora nevicando con appena +0° e un sostenuto vento da E-NE. Su molte località di Honshu l’arrivo della tempesta extratropicale dal mar del Giappone è stato preannunciato da venti molto forti da Sud e S-SO che sono poi ruotati più da SO e O-SO, con picchi di oltre i 120 km/h sulle coste occidentali, maggiormente esposte alle bufere in arrivo da O-SO. Nelle prossime ore le tempeste più violente da SO e O-SO, con raffiche di vento ad oltre i 110-120 km/h (ma localmente anche più), sferzeranno le coste occidentali nella parte nord dell’isola di Honshu, tra la baia di Tayama, Sakata, la penisola di Osa, Noschiro fino allo stretto di Tsugaru, braccio di mare che separa Honshu dalle coste meridionali di Hokkaido. Lungo questo ampio tratto costiero le forti raffiche potrebbero raggiungere picchi di oltre i 120-130 km/h, accompagnando piogge e rovesci resi orizzontali. A Miho durante la giornata si sono registrati ben 125 km/h da Ovest. Finora queste sono state le massime raffiche registrate in alcune delle principali stazioni nipponiche;
- Miho; 125 km/h da Ovest
- Shimofusa; 106 km/h da S-SO
- Yokota; 105 km/h da Sud
- Komatsu; 104 km/h da Sud
- Niigata; 104 km/h da O-SO
- Tateyama; 98 km/h da O-SO
- Tokyo; 91 km/h da Sud
- Fukushima; 89 km/h da Sud
In compenso i forti venti occidentali dovrebbero garantire un ampia “ombra pluviometrica” in quasi tutta la costa orientale di Honshu, dall’area metropolitana di Tokyo fino a Hachinobe, anche se in presenza di fortissime correnti da O-SO in quota non mancheranno degli sconfinamenti di nuclei precipitativi dalla costa occidentale. I fortissimi venti andranno ad attenuarsi a partire dalla prima mattinata di domani, allorquando la profonda area depressionaria, costantemente alimentata da un blocco di aria molto fredda in quota che scivola dalla Siberia orientale, tenderà a spostarsi verso nord-est, attraversando l’isola di Hokkaido, per allontanarsi verso il freddo mare di Ohotsk, con un profondissimo minimo barico che scenderà fino ai 955 hpa, centrandosi ad ovest delle isole Curili. Il ciclone extratropicale continuerà a pilotare venti molto forti da O-SO e SO verso l’Hokkaido, dove sono attese delle nevicate fino a bassa quota, e la parte nord di Honshu fino a domani, con raffiche che potranno superare i 100-120 km/h tra l’isola di Hokkaido e le isole Curili, dove si attiveranno forti bufere che daranno luogo anche a violente mareggiate, con ondate alte fino a 7-8 metri sul Pacifico. Ma venti molto forti fino a 80-100 km/h, tra N-NE e NO, investiranno anche la grande isola di Sahalim, davanti le coste orientali russe, e la parte bassa della penisola di Kamcatka, dove la ventilazione si disporrà più da E-NE e NE, con intense raffiche lungo le coste occidentali di quest’ultima.