Secondo i dati dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), una piattaforma di ghiaccio nella penisola Antartica si è ridotta dell’85% in 17 anni a causa del surriscaldamento globale. Le immagini rilevate dal satellite Envisat mostrano che Larsen B è diminuita da 11.512 chilometri quadrati del 1995, pari ad un’area delle dimensioni del Quatar, ai soli 1670 chilometri quadrati odierni. Larsen B è una delle tre piattaforme di ghiaccio che corrono da nord a sud lungo il lato orientale della penisola, la lingua di terra che sporge verso il Sud America. Una delle prime osservazioni del satellite in seguito al lancio, avvenuto il primo marzo 2002, è stata proprio la rottura di una sezione principale della piattaforma di ghiaccio Larsen B, quando 3.200 chilometri quadrati di ghiaccio si sono sciolti in pochi giorni. La piattaforma di ghiaccio Larsen, spiegano gli esperti, in origine era composta da tre piattaforme, la A (che è la piu’ piccola), la B e la C (che sono le più grandi). Larsen A si è sciolta completamente nel gennaio 1995. Larsen C è sino ad ora stabile, ma le osservazioni satellitari hanno mostrato l’assottigliamento e un aumento della durata degli eventi di fusione in estate. Le piattaforme di ghiaccio sono spesse stuoie galleggianti che vengono create dal deflusso in mare dei ghiacciai. Gli scienziati dicono che sono estremamente sensibili alle variazioni di temperatura atmosferica e possono essere scavate dal basso dalle correnti oceaniche più calde. Il nord della Penisola Antartica è stata soggetta al riscaldamento atmosferico di circa 2,5°C negli ultimi 50 anni, una cifra che è parecchie volte superiore alla media globale.