Per il 95° Giro d’Italia sta per iniziare l’ultima settimana con tante tappe d’alta montagna, quelle che decideranno la corsa Rosa. Eccezion fatta per il giorno di riposo di lunedì 21 maggio e per la tappa pianeggiante di giovedì 24, ogni giorno di salirà tra le più alte vette alpine e quasi ogni giorno ci sarà maltempo con forti piogge, freddo e bufere di neve.
Il giorno peggiore, per fortuna, sarà quello di lunedì quando la Carovana ha in programma il giorno di riposo: mai scelta fu più fortunata, con mesi e mesi d’anticipo!
Ma il maltempo non mancherà, a partire da questo weekend e dalla tappa di oggi, la 14^ del Giro, da Cherasco a Cervinia: dopo 140km di pianura passando da Torino e Ivrea, i corridori saliranno sul Col de Joux sotto la pioggia e nel freddo, trovando in cima temperature inferiori ai +5°C; affronteranno così una bagnata e pericolosissima picchiata verso Chatillon e risaliranno ai 2.000 metri di Cervinia dov’è previsto un impegnativo arrivo in salita dopo 22km di strada verso l’alto a una pendenza media del 5,5%, con picchi del 12%. E farà freddo, e pioverà. La pioggia sarà moderata, ma in cima la temperatura sarà molto bassa, di +3°C.
Attenzione, poi, alla giornata di domani, domenica 20 maggio. Fortunatamente il clou del maltempo arriverà in serata, dopo la fine della tappa, e le tante montagne previste dal percorso non hanno un’altitudine eccezionale, in quanto non superano i 1.300 metri di quota, altrimenti i corridori avrebbero potuto trovare la neve. Ma comunque sarà un tappone da tregenda perchè lungo tutti i 170km da Busto Arsizio ai Piani dei Resinelli (Lecco) ci sarà pioggia, e il percorso prevede tante salite e tante discese. Dapprima si salirà sul Valico di Valcava e poi si affronterà la sua difficilissima discesa, poi si scalerà il Berbenno (con relativa discesa), si risale subito verso Forcella di Bura e si scende per poi risalire dopo pochi chilometri al Culmmie di San Pietro. E’ finita qui? Assolutamente no: nuova discesa e salita finale verso i Piani dei Resinelli, sul Lago di Como.
Grazie a Dio, come già scritto, lunedì c’è il riposo ma da martedì non si scherza: si correrà da Limone sul Garda fino a Falzen, passando per Trento e Bolzano per una tappa non molto impenativa ma con qualche strappo nel finale, e tanto maltempo: pioverà su tutto il tracciato e le temperature saranno ancora basse.
Mercoledì 23 ci sarà una delle tappe decisive del Giro e, per fortuna, il maltempo concederà una timida tregua: si corre tra Trentino e Veneto con arrivo a Cortina d’Ampezzo dopo una rapida picchiata dal Passo Gau a 2.240 metri di altitudine. Ma il Gau non sarà l’unica montagna di giornata: in mattinata si scalerà il Passo Valparola fino a 2.200 metri di quota, poi si scende fino ad Agordo e si risale il Passo Duran, nuova picchiata fino a Dont e nuova salita per Forcella Staulanza, sulle strade storiche del giro. A quel punto un’altra discesa e la salita finale sul Gau: una volta in cima, mancheranno 18km all’arrivo, quasi tutti di discesa, verso Cortina. Il temposarà incerto con possibili deboli piogge, mentre sui monti ci sarà la nebbia. Le temperature, tuttavia, saranno un pò più elevate rispetto ai giorni precedenti.
Giovedì 24 come dicevamo ci sarà l’ultima tappa di pianura, da San Vito di Cadore fino a Vedelago, vicino Treviso, e qui il clima sarà addirittura mite, con temperature fino a +28°C in pianura e cielo parzialmente nuvoloso, in attesa degli ultimi due giorni, quelli tremendi, venerdì 25 e sabato 26, sulle alte montagne delle Dolomiti.
Due tapponi incredibili già di per sè per come sono disegnati, ma che il maltempo renderà ancor più difficili.
Venerdì si parte da Treviso per arrivare all’Alpe di Pampeago dopo aver scalato il Passo Manghen (2.050 metri di altitudine), il Passo Pampeago (2.000 metri), il Passo Lavazè (1.820 metri) e infine ancora l’Alpe di Pampeago con arrivo a 1.740 metri di quota.
Ma la tappa delle tappe sarà quella di sabato 26, con partenza dalla Val di Sole e arrivo ai 2.760 metri del Passo dello Stelvio. E’ ancora presto per sapere con certezza che tempo farà sabato prossimo, ma di sicuro nei prossimi giorni (tra domani e martedì) sullo Stelvio cadranno almeno 150/180cm di neve fresca, proprio lì dove da più di un mese gli addetti ai lavori del Giro si impegnano per liberare le strade dalla neve che a più riprese è caduta copiosa anche in primavera.
Quella di sabato prossimo sarà una delle tappe più dure della storia del giro: ben 220km con un dislivello incredibile. In partenza si scalerà subito il Passo del Tonale, saranno 33km di salita anche dura subito dopo il via. Discesa fno a Edolo e po si risalirà fino ad Aprica, nuova picchiata fino a valle e nuova salita sul Teglio; a querl punto inizierà una nuova discesa fino ai 380 metri di Chiuro, nel fondovalle. Ma durerà poco, perchè si risalirà subito al bivio per Stazzona, si riscenderà a Tirano, una nuova salita, breve discesa e a quel punto inizierà il mitico Mortirolo; arrivati in cima, i corridori scenderanno nuovamente a valle, a 700 metri di quota a Grosio, per poi rendersi protagonisti di una scalata epica, 45km consecutivi in salita verso lo Stelvio con pendenze notevolissime e tanti tornanti. Neve permettendo.