I numeri emersi dal rapporto annuale del WWF pubblicato a un mese dalla Conferenza di Rio sullo sviluppo sostenibile, non sono affatto incoraggianti: la Terra, secondo l’organizzazione mondiale per la conservazione della natura, avrebbe già perso il 30% della biodiversità negli ultimi 40 anni, e dal 1966 ad oggi il consumo di risorse sarebbe raddoppiato, al punto che ormai si utilizza un pianeta e mezzo. “Siamo decisamente pessimi ospiti del pianeta – sottolinea Coulby Loucks, uno dei curatori – stiamo svuotando il frigo, non stiamo annaffiando le piante e decisamente non portiamo fuori la spazzatura“. Il rapporto a cadenza biennale non ha risparmiato le impronte ecologiche dei vari paesi: al Qatar la palma di peggiori consumatori di risorse, seguiti da Kuwait ed Emirati Arabi uniti. Al quarto posto la Danimarca, seguiti dagli Stati Uniti, riconosciuti come il paese con i più alti consumi del globo. Per quanto riguarda la perdita di biodiversità i danni maggiori sono per le specie tropicali, di cui si è già perso il 60%, mentre nelle zone temperate la situazione sarebbe leggermente migliore.