Eppure ormai simo abituati a respirare quest’aria acida e fetida, la consideriamo come un doveroso tributo che dobbiamo versare alla nostra “necessità” di avere almeno due auto a famiglia, cambiare telefonino ogni sei mesi e fare le nostre vacanze prendendo l’aereo ed andando ai Caraibi anzicché nelle splendide spiagge della Sicilia o della Sardegna. Eppure le nostre località turistiche, a parte l’ipocrisia con cui proprio molti di noi italiani le descriviamo insignificanti ed inquinatissime, non hanno nulla da invidiare a quelle esotiche e costosissime d’oltre oceano.
Ma, a parte questa digressione nazionalistica, quando si parla di smog ci viene da pensare a Londra, dove sappiamo che è avvenuto un episodio che ha causato numerose vittime ed ha dato vita ad una serie di leggi, che presto si sono diffuse su tutta la Terra, volte a limitare lo scarico degli inquinanti nell’atmosfera.
Oggi il termine viene utilizzato genericamente per indicare l’inquinamento atmosferico che si manifesta con forme simili alla nebbia, alla foschia o alla caligine negli strati bassi dell’atmosfera, normalmente in condizioni di calma di vento e di inversioni termiche alle basse quote.
Il Grande Smog di Londra, è stata una catastrofe ambientale che colpì la capitale inglese nel dicembre 1952. Tutto iniziò nel mese di novembre di quell’anno quando, a causa del freddo i londinesi aumentarono la potenza degli impianti di riscaldamento e cominciarono a bruciare più carbone del normale.
Il conseguente inquinamento dell’aria costituito dai fumi di combustione fu intrappolato da una inversione termica formata da una densa massa di aria fredda.
Durante i primi giorni di dicembre, una fredda nebbia calò su Londra e la concentrazione di inquinanti, fumo freddo in particolare, crebbe drammaticamente. Una coltre di smog, nebbia densa e maleodorante, avvolse Londra a partire dal 5 dicembre 1952 e durò fino al 9 dicembre 1952. La nebbia fu così spessa che la circolazione automobilistica divenne difficile o impossibile.
La gente camminava appoggiata ai muri. Le autorità raccomandarono di tenere a casa i bambini per il rischio che potessero perdersi. Lo smog entrò facilmente anche dentro gli edifici ed era talmente fitta che concerti, rappresentazioni teatrali e proiezioni cinematografiche furono sospese poiché la scena o lo schermo non erano visibili al pubblico.
L’evento causò la morte di 12 000 persone a cui si dovettero aggiungere anche 100.000 ammalati.
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