Gli schemi di movimento delle tartarughe in pericolo di estinzione variano notevolmente a seconda che gli animali vivano nel Nord Atlantico o nel Pacifico orientale con implicazioni notevoli sul comportamento alimentare e sul recupero della popolazione. E’ quanto emerso da una ricerca statunitense pubblicata sulla rivista PLoS One. Il team di ricercatori guidato da Helen Bailey del Center for Environmental Science dell’Universita’ del Maryland in Usa, ha scoperto che le tartarughe nell’Atlantico promuovono due modalita’ di viaggio, a bassa e ad alta velocita’, sdoppiamento che comporta consistenti variazioni nella sopravvivenza degli animali e nel calibrare le strategie giuste per proteggere le specie a rischio. Due tipologie di viaggio associate rispettivamente al foraggiamento e al transito. Le tartarughe del Pacifico, invece, posseggono una sola velocita’, tendenzialmente lenta, che produce un solo modo di viaggiare che sembra collegato all’attivita’ di transito, piuttosto che alla ricerca di cibo. I ricercatori scrivono che questi risultati suggeriscono che le tartarughe a rischio del Pacifico sono maggiormente in pericolo perche’ riescono raramente ad avere successo nell’attivita’ di foraggiamento e devono spendere piu’ tempo nella ricerca di prede. Caratteristica che ostacola di piu’ il loro recupero in relazione a quello delle tartarughe nell’Atlantico.