Fa il suo ingresso nell’infrastruttura di ricerca europea e-VLBI (European VLBI Network) il radiotelescopio INAF di Noto (Siracusa), recentemente recuperato dopo un anno di fermo dovuto ai lavori di ripristino dell’antenna parabolica di 32 metri in servizio da oltre 20 anni. Lo hanno annunciato in una nota congiunta l’Istituto Nazionale di Astrofisica Inaf e il Garr, la rete fondata da Cnr, Enea, Infn e Fondazione Crui in rappresentanza delle Universita’ italiane che progetta, realizza e gestisce la rete telematica nazionale a banda ultralarga per l’Universita’ e la Ricerca. Il radiotelescopio Inaf di Noto la radioastronomia e’ rientrata in funzione in tempi record ed e’ ora parte di e-VLBI, grazie al collegamento in fibra ottica alla rete nazionale della ricerca Garr, che consente di trasmettere i dati in tempo reale al centro di calcolo situato in Olanda dove vengono correlati con quelli provenienti da tutta Europa e dal mondo. “Era da parecchi anni che la comunita’ radioastronomica internazionale ci chiedeva di mettere a disposizione l’antenna di Noto per le osservazioni in tempo reale e-VLBI. Si tratta di un’antenna molto importante – ha spiegato Mauro Nanni, dell’Istituto di Radioastronomia dell’INAF di Bologna – sia perche’ e’ l’unica in Europa ad avere lo specchio primario dotato di superficie attiva, che consente all’antenna di operare con alta efficienza a frequenze superiori a 20 GHz, sia per la sua posizione all’estremo Sud del continente, che permette di avere una distribuzione delle antenne equilibrata in Nord-Sud ed in Est-Ovest con notevoli miglioramenti nella qualita’ delle osservazioni”. Come il radiotelescopio di Medicina, situato a Bologna, anche il radiotelescopio di Noto fa parte di EVN (European VLBI Network), una rete di antenne per la radioastronomia fra Europa, Asia e ora anche Sud Africa che osservano congiuntamente gli oggetti celesti realizzando un gigantesco radiotelescopio con una eccezionale risoluzione. Fino alla scorsa settimana, i dati prodotti dall’antenna di Noto potevano essere solo immagazzinati su nastro o disco magnetico per poi essere fisicamente spediti al centro di correlazione di EVN in Olanda. La capacita’ del collegamento fra Noto e il resto di e-VLBI, che oggi lavora a 1Gbps sara’ presto portata a 10Gbps (la stessa di quello di Medicina) nell’ambito del potenziamento delle infrastrutture di rete dell’INAF all’interno della realizzazione del progetto di Next Generation Network della ricerca GARR-X. E’ inoltre attesa nei prossimi mesi l’inaugurazione della grande antenna di 64m SRT (Sardinia Radio Telescope) che si sta ultimando in Sardegna nei pressi di Cagliari, dotata di un collegamento in fibra ottica ad altissima velocita’ verso la rete della ricerca.