Sciame sismico sul Pollino: sta aumentando l’energia liberata dalle scosse di terremoto, intervista a Carlo Tansi (Cnr)

MeteoWeb

Trema ancora la terra sul Pollino, e stanotte una scossa di magnitudo 4.3 Richter, seguita da un’altra di magnitudo 3.2 Richter (e da altre 26 scosse di magnitudo inferiore), ha scatenato il panico tra Morano Calabro, Castrovillari, Frascineto e altri piccoli centri dell’alta Calabria e della Basilicata meridionale. La preoccupazione della popolazione è tanta, anche alla luce dell’onda emotiva di quanto accaduto domenica scorsa in Emilia Romagna e soprattutto per un possibile forte terremoto previsto da molti esperti al sud Italia nel “breve/medio periodo“, come abbiamo spiegato anche su MeteoWeb pubblicando l’inchiesta-shock di RaiNews24 di poco più di un mese fa e un’intervista all’ingegnere sismico Alessandro Martelli, direttore dell’Enea di Bologna. Gli scienziati interpellati hanno spiegato bene qual è la situazione e qual è il significato delle previsioni tanto discusse. Per saperne di più e fare il punto della situazione abbiamo contattato Carlo Tansi, geologo del Cnr, con cui abbiamo ricostruito tutti i dettagli dello sciame sismico in atto sul Pollino.

TUTTI I NUMERI DELLO SCIAME: LA SCOSSA DI STANOTTE E’ STATA LA PIU’ FORTE – Lo sciame sismico in atto sul Pollino è iniziato quasi due anni fa, esattamente nell’autunno 2010. Da quel momento, nella zona di confine tra Calabria e Basilicata si sono verificate più di 1.400 scosse di terremoto, e quella di stanotte (magnitudo 4.3 Richter a soli 3km di profondità, alle ore 03:06qui tutti i dettagli) è stata la più forte in assoluto, al punto da provocare qualche lieve danno a Morano, dove oggi le scuole sonorimaste chiuse per verifiche alle strutture. Prima di quella di stanotte, la scossa più forte dello sciame era stata quella del 23 novembre 2011 alle 15:12, di magnitudo 3.6 Richter. Tansi ci spiega che “sul Pollino è in atto un processo deformativo crostale abbastanza imponente, lo sciame sismico iniziato quasi due anni fa evidentemente sta dando segnali di un incremento dell’energia sismica liberata“. Nell’area esistono due zone sismicamente “nevralgiche”: sono il bacino del Mercure e la faglia di Castrovillari-Frascineto, dove nella storia si sono verificati terrenoti in alcuni casi molto forti (infatti parliamo di una zona ad alto rischio sismico). Il più recente è stato quello del 9 settembre 1998 quando, alle ore 13:28, un terremoto di magnitudo 5,6 richter colpì l’area localizzata al bordo settentrionale del bacino del Mercure nella Basilicata Meridionale, con epicentro tra i comuni di Rotonda, Lauria, Castelluccio Superiore e Castelluccio Inferiore. Quel terremoto provocò un morto a Maratea, travolto da una frana innescata dal sisma. In questa zona, al confine tra Calabria e Basilicata, altri terremoti abbastanza forti si sono verificati nel 1982 (zona di Castelluccio Inferiore), nel 1955 (zona di Sapri), nel 1946 (tra Lungro e Castrovillari), nel 1894, nel 1836 e nel 1708, come possiamo vedere nella mappa realizzata proprio da Tansi, pubblicata a corredo dell’articolo (in coda a risoluzione più elevata).

IL COSENTINO RISCHIA TERREMOTI FORTI, MA QUELLI PIU’ DEVASTANTI SI SONO SEMPRE VERIFICATI NELLA CALABRIA CENTRO/MERIDIONALE – Il dott. Tansi precisa che “purtroppo la scienza non è in grado – oggi – di fare le previsioni dei terremoti. Non si può dire se e quando si verificheranno scosse forti, almeno non in modo preciso. Sicuramente sappiamo che la Calabria è una Regione molto sismica, ma non si può prevedere il giorno, il mese e l’anno delle scosse. Possiamo comunque sapere dove ci saranno forti terremoti in base ai dati storici. I terremoti più violenti della Calabria sono sempre stati nella zona meridionale, tra lo Stretto e il Vibonese, mentre per quanto riguarda la Calabria settentrionale abbiamo avuto terremoti anche forti e intensi, ma comunque meno importanti, al massimo di poco superiori alla magnitudo 6.0 Richter, con potere distruttivo inferiore rispetto a quelli che possono capitare nelle zone meridionali della Regione. Anche il numero di vittime lo dimostra: gli eventi più drammatici della storia sono stati quello del 1908 nello Stretto, quelli del Vibonese e della Piana di Lamezia Terme, con decine di migliaia di vittime, mentre nel cosentino e nella zona al confine tra Calabria e Basilicata abbiamo avuto terremoti sì, anche catastrofici, ma con numero di vittime nell’ordine delle centinaia, mai delle migliaia. In sintesi, possiamo dire che tutta la Calabria è ad alto rischio sismico ma c’è una netta differenza tra quella centro/settentrionale e quella centro/meridionale“.

NON SI PUO’ SAPERE CON PRECISIONE QUANDO SI VERIFICHERANNO I TERREMOTI – Per quanto riguarda le previsioni dei terremoti, Tansi dice che “possiamo dire che la calabria è sismica, e la sismicità dipende dalla presenza di faglie attive; in particolare abbiamo un sistema di faglie attive che va dalla Sicilia orientale fino al Pollino attraversando tutta la Regione; queste faglie determinano i terremoti. Sono faglie che si sono mosse in passato e si muoveranno in futuro; ma non possiamo dire quando di preciso queste faglie si muoveranno. Potranno muoversi tra un giorno o tra cento anni, e questo è il grande limite della scienza. Nessuno, oggi, è in grado di prevedere i terremoti. Al confine Calabro/Lucano si stanno muovendo alcune faglie, ma non possiamo assolutamente prevedere quello che potrà accadere in seguito a questi movimenti. Gli sciami sismici possono esaurirsi nel giro di qualche mese/anno, oppure possono intensificarsi. Attualmente la magnitudo delle singole scosse dello sciame sismico del Pollino è inferiore, almeno fino ad oggi, rispetto a quello che ha preceduto L’Aquila. Ma osservando i dati notiamo come sta aumentando l’energia sismica liberata“.

IL PROBLEMA E’ QUELLO DELLE CASE ANTISISMICHE, IN CALABRIA LEGGI ASSURDE – Il dott. Tansi ci tiene tantissimo a spiegare che “il terremoto di L’Aquila è stato di poco superiore a magnitudo 6 Richter; sono terremoti che in Giappone o altri Paesi farebbero solo il solletico. Il problema principale sul tema del rischio sismico è legato ai tipi di costruzione“. Il geologo del Cnr entra così nel merito di una vicenda scottante e importantissima, su cui nei giorni scorsi ci siamo soffermati in modo approfondito con l’editoriale intitolato “La nostra stupida paura per i terremoti e il fatalismo che ci porterà a subire nuove catastrofi“. Tansi sottolinea le criticità della situazione calabrese, che da questo punto di vista non è certo tranquillizzante: “in Calabria ci sono 92.000 case fantasma, cioè case che non sono controllate perchè costruite abusivamente. Non si sa qual’è la qualità del calcestruzzo utilizzato per queste costruzioni, perchè non sono soggette a controlli essendo abusive, e non si può sapere se rispettano o meno la normativa antisismica. Novantaduemila è un numero altissimo, ma non è tutto. C’è anche dell’altro, ed è – se vogliamo – ancora più grave. Gli altri edifici, infatti, pur essendo costruiti in modo regolare, non sono controllati. I progetti in Calabria non vengono vagliati perchè esisteva una legge Regionale assurda, che ha consentito per anni e anni come solo il 2% dei progetti venissero controllati mentre il rimanente 98% non è mai stato controllato. Una puntata della trasmissione televisiva ‘PresaDiretta’ nel 2009 ha denunciato questa gravissima situazione, presentando al Genio Civile di Cosenza un progetto falso e inesistente fatto da fantomatici architetti e ingegneri che in realtà non esistevano. Il progetto ha avuto l’approvazione del Genio Civile”.
“Mi sono battuto per anni
– prosegue Tansi affinchè questa legge Regionale venisse cambiata, e ho duramente criticato la precedente Amministrazione Regionale guidata da Agazio Loiero che però poi, sul finire della legislatura, dopo tante sollecitazioni, ha cambiato questa legge approvando in Consiglio Regionale una nuova Legge Sismica che impone il controllo di tutti i progetti. Questa legge, però, non è mai stata applicata perchè poi ci sono state le elezioni, è arrivata la nuova Giunta attualmente in carica guidata da Giuseppe Scopelliti e anzichè applicare subito una legge che considero urgente e prioritaria in modo assoluto, ne ha rinviato la definitiva approvazione di sei mesi in sei mesi. Attualmente siamo alla scadenza dell’ennesimo semestre, teoricamente la legge dovrebbe andare in applicazione il 1° luglio. E’ assurdo che ci sia paura del terremoto ma non venga approvata questa legge. Spero che l’assessore Pino Gentile sia sensibile al problema e si adoperi in tempi rapidi perchè dal 1° luglio venga applicata la legge sismica, il che significa che tutti i progetti verranno controllati, cioè si vedrà se sono conformi alla normativa antisismica. Se ci fossero più controlli e se tutte le costruzioni fossero adeguate, non dovremmo avere paura del terremoto come accade in altri Paesi, in cui scosse che in Italia uccidono tantissime persone non provocano neanche un minimo danno. Adesso è il momento giusto per sensibilizzare le autorità competenti affinchè prendano provvedimenti urgenti in tal senso; siamo tutti ancora colpiti da quanto accaduto in Emilia Romagna pochi giorni fa e non dobbiamo dimenticarci di questa tematica appena passa il periodo ‘caldo’ della sensibilità“.
Ci sentiamo di condividere al 100% questo punto di vista del dott. Tansi e lo rilanciamo facendo anche nostro il suo accorato appello: non sono i terremoti a uccidere, ma la negligenza e le disattenzioni umane. Prevenzione significa esser pronti ad affrontare gli eventi sismici, assolutamente naturali, senza averne gravi conseguenze. E’ possibile costruendo edifici rispettosi delle norme e delle moderne tecniche antisismiche. In quel caso, il problema della “previsione” dei terremoti potrebbe anche non interessarci perchè “arrivassero quando gli pare, a noi non succede nulla“.
Ma quanto dovremo ancora aspettare per vivere in una società così evoluta e progredita?
Probabilmente, ahinoi, saremo costretti a subire altre catastrofi ancor più gravi rispetto all’Emilia Romagna o a L’Aquila anche sul territorio calabrese affinchè chi di dovere apra gli occhi e si renda conto di cos’è giusto fare per mitigare il rischio sismico …

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