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Scatta l’allerta lungo le coste pacifiche messicane per la formazione, nella giornata di ieri, della tempesta tropicale “Bud”, la seconda di questo inizio 2012 davvero scoppiettante sul Pacifico orientale. Quel che si teme maggiormente è che la tempesta tropicale si possa evolvere in uragano avvicinandosi alle coste pacifiche messicane, nei pressi della città di Acapulco, dove potrebbe dare luogo a inondazioni e gravi eventi alluvionali in seguito alle piogge torrenziali apportate dalle bande nuvolose a spirale. Il rischio quindi è alto, ma ancora non c’è una certezza assoluta che “Bud” possa puntare direttamente sulle coste, effettuando il “landfall”. In questi giorni, grazie al graduale innalzamento verso nord dell’ITCZ, il “fronte di convergenza intertropicale”, sul Pacifico orientale, nel tratto antistante le coste dell’America centrale, si è registrato un notevole rinvigorimento dell’attività convettiva, alimentata a sua volta da un graduale innalzamento delle temperature delle acque superficiali in quel tratto di mare, dopo la definitiva cessazione del fenomeno della “Nina” che finora aveva condizionato l’andamento meteo/climatico in tutta la fascia tropicale.
“Bud” è nato nella giornata di ieri nel tratto di oceano Pacifico a sud-ovest di Acapulco e della costa messicana meridionale. Il “Cluster temporalesco” si è subito evoluto in una depressione tropicale ben organizzata che si è rapidamente intensificata, grazie al passaggio sopra un tratto di mare particolarmente caldo, con valori ben superiori ai +28°, niente di meglio per la fioritura dell’attività convettiva. Inoltre la perturbazione si è trovata in un’area con debole “Wind Shear verticale” che non ha creato troppi intoppi al rinvigorimento della convenzione. Durante la giornata di ieri “Bud” si è ulteriormente intensificata, per merito dell’intensa attività convettiva centrale, divenendo in breve tempo una tempesta tropicale, con venti medi sostenuti che hanno superato i 65 km/h, in ulteriore intensificazione dalle prossime ore. La tempesta tropicale è stata lenta ad organizzare grazie alle sue grandi dimensioni, come visto sulle moviole satellitari di queste ultime ore. Questo non è un bel presagio. Poi se mettiamo in conto che il sistema tropicale nella giornata odierna si troverà a transitare dentro un’area con debole “Wind Shear verticale” e sopra acque superficiali piuttosto calde, con valori di +28° +29°, che assicureranno una grande linfa vitale per i moti convettivi che vanno a costruire la tempesta tropicale, le probabilità che essa possa divenire un uragano diventeranno molto elevate, per non dire quasi scontate.