”Da noi un terremoto di 6 gradi provoca danni e morti. Non e’ piu’ possibile. Serve prevenzione. Questa e’ la strada”. A parlare e’ il presidente del Consiglio nazionale geologi, Gian Vito Graziano, commentando il sisma in Emilia. ”Ora pero‘ – ha proseguito – e’ il momento del fare. Sul posto a sostegno, fin dal primo sisma, ci sono nostre squadre. Ma sono due le cosa da mettere in atto: la prima e’ intervenire sugli edifici contro il rischio sismico, la seconda come monitorare i terreni e vedere come questi reagiscono all’onda sismica”. ”Ribadiamo che non e’ possibile geologicamente prevenire i terremoti, e in tal senso bisogna disinnescare una volta per per sempre questa polemica. Sui terremoti la strada maestra e’ la prevenzione sulle strutture”, ha detto Graziano. In particolare sulle caratteristiche del sisma emiliano, ”il fenomeno – ha spiegato l’esperto – e‘ amplificato da due fattori, uno dalla superficialita’ che ha causato effetti in uno spazio molto ampio e l’altro determinato dal fatto che la Pianura Padana e’ formata da terreni alluvionali con una forte antropizzazione in termini di abitazioni e di attivita’ produttive”. ”La scienza va avanti – ha concluso Graziano – ma manca in Italia mettere a sistema Paese queste conoscenze. Almeno investiamo nella grande infrastruttura che e’ il nostro territorio”.
“Quello che sta avvenendo richiedere di rivedere le precauzioni finora assunte. In altre parti del mondo queste cose avvengono dove non sono attrezzati e non hanno adottato misure di prevenzione adeguate: in Italia abbiamo misure antisismiche molto più rigorose, anche nelle costruzioni, ma è evidente che ora serve un intervento aggiuntivo ancora più severo e conservativo“. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, intervistato da SkyTg24. “È evidente che questa nuova scossa colpisce il sistema produttivo in maniera pesante, in una zona vitale per l’economia nazionale e – ha proseguito – pone problemi di urgenza sugli interventi per evitare danni aggiuntivi a quelli provocati terremoto, dall’altro ci pone dei punti interrogativi sulle modalità di costruzione di queste strutture, che erano tarate su un rischio sismico diverso da quello verificato“. “In questo momento non siamo in grado di fornire un quadro dei danni: il capo della Protezione civile Gabrielli sta arrivando ora a Modena e credo che entro la giornata avremo queste informazioni“, ha concluso il ministro.