Nella ricorrenza del sisma, il presidente Franz ha voluto rendere omaggio a quell’evento che si porto’ via mille vite, colpi’ un’area di quasi seimila chilometri quadrati, interesso’ 137 Comuni: decine di migliaia i senzatetto, 200 bimbi persero i loro genitori, 20 non nacquero mai, i danni alle industrie causarono migliaia di disoccupati. Sono cifre che vengono citate periodicamente – ha affermato Franz – ma che e’ bene richiamare per non dimenticare la portata di quella tragedia. E ha aggiunto: “Oggi il Friuli e’ rinato perche’ ha saputo rimboccarsi le maniche e ricostruire pietra su pietra, mattone su mattone, casa dopo casa, industria dopo industria, bottega dopo bottega, chiesa dopo chiesa, per guardare avanti ma anche per onorare chi quella sera trovo’ la morte sotto le macerie. Il turista che viene da noi se ignaro di quanto accadde, non puo’ nemmeno immaginare cos’era il Friuli all’indomani di quel 6 maggio. Oggi vede luoghi operosi, ordinati, armoniosi: di tutto cio’ va dato atto alla gente, ma anche a chi venne in soccorso stringendo con questa terra un legame indissolubile, a chi seppe guidare il post terremoto con scelte responsabili, lungimiranti, a volte innovative e con comportamenti irreprensibili, cristallini”.