La violenta scossa di terremoto che si e’ abbattutta oggi alle 9 sull’Emilia “non e’ stata una scossa di assestamento, ma un nuovo terremoto“, indipendente cioe’ da quello altrettanto violento che si e’ verificato il 20 maggio sempre in Emilia. Si è verificato, infatti, su un’altra faglia. E’ quanto ha precisato il capo della protezione civile Franco Gabrielli, nel corso del summit sull’emergenza sisma appena conclusosi nel centro provinciale della protezione civile di Modena, a Marzaglia. “Dobbiamo riazzerare le lancette” ha aggiunto Gabrielli, rimarcando che la priorita’ al momento e’ “il soccorso ai dispersi“. Quanto alle vittime, 15 i morti finora accertati, secondo Gabrielli “il bilancio finale non sara’ insignificante“. Intanto si teme per le sorti di altre 4 o 5 persone di cui non si ha piu’ notizia. Dei 15 morti accertati a causa delterremoto di oggi in Emilia, 6 sono a Medolla. La cittadina del modenese e’ quella che per ora ha pagato il prezzo piu’ alto del sisma. Altri 3 morti sono a Mirandola, altrettanti a San Felice sul Panaro. A Concordia si contano 2 morti e a Novi di Modena 1. Sono ancora in corso i soccorsi per altre 4 o 5 persone date per disperse.
OLTRE 70 SCOSSE DA STAMATTINA, PIU’ DI 800 DA DOMENICA SCORSA – Sono state oltre 70 le scosse di terremotoavvenute avvenute nella zona compresa fra quella colpita il 20 maggio scorso, nel ferrarese, a quella del modenese, dove alle 9.00 di oggi e’ avvenuto un terremoto di magnitudo 5,8. Sono almeno 800 quelle registrate a partire dal 20 maggio. Delle 70 scosse che stanno facendo tremare l’arco settentrionale dell’Appennino, la maggior parte e’ avvenuta nella mattinata, ossia dopo il terremoto di magnitudo 5,8 delle 9,00, spiega il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Se dai giorni sorsi i turni nella sala simica erano stati potenziati rispetto ai tre esperti presenti nei momenti di routine, oggi sono al lavoro senza sosta una decina fra sismologi e informatici, mentre i grandi monitor alle pareti mostrano le registrazioni delle stazioni di rilevamento installate in tutta Italia. Intanto Ci sono stati nuovi crolli nella chiesa di San Francesco a Mirandola. Della chiesa resta soltanto la facciata ma l’interno e’ totalmente sbriciolato sotto il peso del tetto che non ha retto al sisma di questa mattina. Le macerie hanno sfondato dall’interno la porta che e’ inclinata. La facciata comunque appare pericolante ed e’ inclinata in avanti di almeno 5 gradi. Dietro la chiesa di San Francesco risulta danneggiata anche un’altra chiesa, in via Montanari.
CROLLI TRA MODENESE, FERRARESE E MANTOVANO, DANNI IN MOLTE ZONE DEL NORD – Oltre ai nuovi pesanti crolli in provincia di Modena e Ferrara, dopo il forte sisma di stamattina alle 9 e le numerose repliche, si registrano crolli anche a Moglie e Poggio Rusco in provincia di Mantova, a Fiorenzuola d`Arda in provincia di Piacenza e piccoli crolli anche nelle province di Reggio Emilia, Rovigo e Venezia. Numerosi, spiega la Protezione civile nell’ultimo aggiornamento on line, gli edifici storico monumentali danneggiati dal sisma, particolarmente colpito il comune di Mirandola dove sono crollati la Torre dell`orologio, il Duomo e la Chiesa di San Francesco. A San Possidonio risulta crollato il campanile. Per quanto riguarda i servizi essenziali e le telecomunicazioni, sono circa 5.000 le utenze Enel disalimentate tra Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna. Problemi anche per la telefonia, dovuti al sovraccarico della rete mobile. Il bilancio delle vittime accertate è al momento di 15, ma i vigili del fuoco e le unità cinofile presenti nella zona sono a lavoro da stamattina per il ritrovamento delle persone coinvolte in crolli. Altre squadre specializzate sono pronte a partire in caso di necessità. Durante il Comitato Organizzazioni nazionali di protezione civile e Regioni hanno dato la propria disponibilità all`invio di moduli assistenziali e a implementare le aree di assistenza già presenti sul territorio con ulteriori posti letto e servizi. Oltre ad un ampliamento del 20% dell`attuale capacità ricettiva verranno messi a disposizione 1200 i posti aggiuntivi. In partenza, infine, Anpas- Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze della Lombardia, con un modulo di 250 posti, Ana- Associazione Nazionale Alpini di Treviso, sempre con un modulo da 250; un ulteriore modulo, sempre da 200 posti è inviato dalla Croce Rossa e altri due, sempre da 250, dalle regioni Friuli Venezia Giulia e Abruzzo. Pronte a partire, in caso di necessità, anche le Regioni Umbria e Piemonte.