Cinque morti accertati, oltre 200 interventi richiesti ai centralini del 118 tra Modena e Ferrara, e un disperso. Si aggrava il bilancio del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna. Oltre ai tre operai rimasti schiacciati nel crollo dei capannoni di Ponte Rodoni di Bondeno e di Sant’Agostino (Ferrara), il sisma ha causato anche il malore che ha provocato la morte di una donna tedesca di 37 anni a Sant’Alberto di San Pietro in Casale (Bologna) mentre sempre a Sant’Agostino per un malore analogo, dovuto allo spavento, sarebbe morta una ultracentenaria, come si apprende dai soccorritori impegnati nelle ricerche dell’operaio disperso sotto le macerie della fonderia Tecopress. Una sesta persona, un operaio anche in questo caso, risulta invece dispersa nel crollo del tetto della fonderia Tecopress di Dosso, frazione di Sant’Agostino.
I danni principali nelle province di Modena e Ferrara, dove si registrano numerosi crolli a chiese ed edifici storici. Evacuati i 35 pazienti dell’ospedale di Finale Emilia, tra cui una donna incinta, che e’ stata trasportata al policlinico modenese. Da un primo bilancio del 118, nel Ferrarese risultano finora una settantina di richieste da parte di feriti e persone che hanno avuto malori. Di questi, 28 sono stati trasportati in ospedale. Nella provincia di Modena le richieste di aiuto al 118 sono state 142, mentre 9 sono i feriti di media gravita’ strettamente legati al sisma. Come riferisce l’Azienda Asl di Modena, nessuno dei pazienti di Finale Emilia e’ in condizioni critiche e la maggior parte e’ stata trasportata all’ospedale Baggiovara di Modena. Ora si sta valutando se evacuare anche l’ospedale di Mirandola, sempre nel Modenese: qui i pazienti sono stati fatti uscire dalle camere e sistemati in apposite strutture fuori dall’ospedale. Prima dell’ok definitivo al’evacuazione, si attendono le verifiche dei vigili del fuoco.
Due elicotteri stanno sorvolando le Province di Modena e Ferrara per verificare situazioni critiche per segnalarle ai Comandi territoriali dei Carabinieri. Due squadre di soccorso di Carabinieri sono state approntate e inviate a Finale Emilia (Modena) e a Cento (Ferrara), che risultano le zone piu’ colpite dal forte terremoto che ha colpito stanotte l’Emilia. Nelle squadre e’ presente anche personale sanitario dell’Arma. I Carabinieri dell’Emilia Romagna stanno effettuando verifiche nelle case isolate nelle Province di Modena e Ferrara, dall’alba, subito dopo il sisma. Dai vari Comandi Provinciali della Regione Emilia Romagna sono stati attivati i servizi di soccorso e di verifica delle necessita’ della popolazione.
”Paura? Tanta. Certo. C’era gente che e’ uscita in pigiama”: alla parrocchia di San Giovanni Battista a Moglia, risponde al telefono la perpetua. Il parroco e’ fuori con i parrocchiani. Moglia e’ uno dei comuni del mantovano piu’ vicini all’Emilia e quindi alla zona interessata dal sisma. La chiesa e il municipio di Moglia hanno riportato danni e la piazza che li ospita entrambi e’ transennata. ”Ci sono stati crolli di qualche comignolo e danni alla chiese, sia ai muri sia all’interno, mi han detto che e’ caduto l’organo – spiega la titolare della farmacia Roveda di piazza Cesare Battisti – Paura ne abbiamo avuta tanta. Adesso la situazione e’ tranquilla e la gente e’ rientrata in casa; ci sono in giro i vigili per i controlli”. Verifiche alle strutture in corso anche a Gonzaga, comune limitrofo a Moglia, dove la scossa ha causato paura ma i danni materiali sembrano minori. I vigili urbani stanno controllando anche qui le case nelle zone periferiche e in campagna. Anche qui sono inagibili le due chiese.
Sulla base delle disposizioni della prefettura, l’arcidiocesi di Ferrara e Comacchio guidata da monsignor Paolo Rabitti ha deciso di non far celebrare le messe domenicali all’interno delle chiese nella zona colpita dal sisma. La direttiva dell’arcivescovo, indirizzata a tutte le parrocchie ferraresi, prevede di non celebrare le funzioni dentro alle chiese ”da Codigoro a Bondeno, escludendo la zona dei lidi”. Dove e’ possibile, invece, ”celebrarle all’ aperto”, ad esempio in piazze o campi sportivi.
La rete autostradale di Autostrade per l’Italia non ha subito danni a causa del terremoto che ha colpito soprattutto l’Emilia-Romagna ”e non si registra nessuna conseguenza per la circolazione”. Subito dopo la scossa sono state attivate le procedure di verifica dell’infrastruttura e sono stati stabiliti costanti contatti con la Protezione Civile. La prima ispezione e’ stata completata senza problemi, specie sull’A13 Bologna-Padova e sull’A1 Milano-Napoli tra Modena e Bologna. In giornata proseguono le verifiche tecniche.
E’ stato avvertito anche in provincia di Pavia il terremoto della scorsa notte, che ha avuto come epicentro l’Emilia Romagna. Il fatto che il sisma si sia verificato nel cuore della notte, ha evitato che tra la popolazione potesse diffondersi la paura. Al centralino dei vigili del fuoco sono arrivate solo poche telefonate. Al momento non si registrano danni ad edifici pubblici e privati.
Una bambina di 5 anni, che era rimasta sotto le macerie a seguito del crollo di un palazzo a Finale Emilia, comune colpito la notte scorsa dal terremoto, e’ stata salvata grazie a una chiamata arrivata dagli Usa al 113 di Roma. Intorno alle 4.40 un medico, che chiamava da New York , ha riferito di aver ricevuto una telefonata da una donna sua paziente che non riusciva a contattare i soccorsi per segnalare la presenza di una bimba di 5 anni sotto le macerie di un edificio. Il 113 di Roma ha contattato i vigili del fuoco di Modena che si sono messi in contatto con la donna. La bimba di 5 anni e’ stata estratta dalle macerie, portata all’ospedale di Modena ed e’ in buone condizioni.