Sono soprattutto i beni architettonici di Finale Emilia ad aver pagato il prezzo della forte scossa di terremoto della scorsa notte. Nella cittadina al confine tra le province di Modena e Ferrara non sono segnalati feriti, ma i danni per il patrimonio artistico sono gravi. E’ venuta parzialmente giu’ la torre dell’ Orologio, sede del Municipio, il mastio della Rocca cittadina, il campanile del cimitero monumentale, praticamente raso al suolo, la Torre dei Modenesi, di cui e’ rimasta in piedi solo una facciata. Macerie sono un po’ ovunque nelle strade di Finale, per caduta comignoli e tegole. Ci sono difficolta’ nelle telecomunicazioni, ma il paese e’ tranquillo ed e’ presidiato dalle forze dell’ordine, che hanno steso cavi biancorossi le zone vietate all’accesso o quelle pericolose. Anche l’ospedale di Finale e’ stato evacuato. Tre i feriti accertati, non gravi: due nel palazzo dei Veneziani e una bimba estratta con ferita lievi dalle macerie nella frazione Obici. La gente ancora in mattinata e’ in strada e c’e’ il divieto di rientrare nelle abitazioni fino alle 14. ”La prima scossa e’ sembrata come fosse un forte colpo di vento – dice Luigi Facchini, che vive nel centro di Finale, all’Ansa – La seconda, quella che ha fatto danni, e’ stata seguita da un forte boato”.
Intanto il capo della Protezione civile Franco Gabrielli e’ in arrivo a Ferrara per un briefing, previsto intorno alle 9.30 nella prefettura. Dopo un paio d’ore dovrebbe spostarsi a Modena. Insieme ai colleghi della Protezione civile dell’Emilia-Romagna e alle altre forze, si fara’ il punto sulla situazione del terremoto che ha colpito l’Emilia nella notte, per fare un piano degli interventi piu’ urgenti. Le zone piu’ colpite sono quella del Modenese e del Ferrarese. Nella prima pero’ si concentrano le attenzioni maggiori della Protezione civile regionale, essendo quelle con maggiori problemi di assistenza. Entrambe le zone pero’, ha confermato il capo della Protezione civile dell’Emilia-Romagna, Demetrio Egidi, non sono zone altamente sismiche. Si tratta di ‘zone 3′ cioe’ a sismicita’ bassa, in una scala che va da 1 (zona a sismicita’ alta) a 4 (sismicita’ molto bassa). ”E’ nelle zone di categoria 3 che spesso si concentrano i terremoti attesi, quelli attorno a magnitudo 5”, ha aggiunto Egidi.
”Paura tanta, il paese e’ sceso subito in strada alla prima scossa e dopo la seconda qualcuno ha preferito trovare rifugio in auto, fortunatamente i danni ai primi esami sono piuttosto limitati e riguardano soprattutto le chiese”: lo ha detto all’ANSA, raggiunto telefonicamente, Umberto Mazza, il sindaco di Ostiglia, uno dei comuni mantovani vicini alla zona dell’Emilia colpita dal sisma. ”Grossi danni non ne abbiamo subiti – spiega il primo cittadino che e’ nella chiesa parrocchiale per verificare i danni – ma anche qui, come in altro comuni della zona, sono state danneggiate le chiese. Qui la nostra protezione civile ha dichiarato inagibile il santuario della Madonna della Comuna dove c’e’ stato un crollo di parte del campanile. Qualche danno anche alla chiesa parrocchiale”.