Un Piano per i settori dell’economia ‘verde’ capace di creare 60.000 nuovi posti di lavoro. E’ questo il Piano, rivolto ai giovani laureati e ricercatori, del ministro dell’Ambiente Corrado Clini per uno sviluppo sostenibile, per una crescita pulita, e per alleggerire del peso del carbonio le produzioni del nostro Paese. Il programma del ministro si fonda prima di tutto sui giovani, sulle idee, sulla disponibilita’ delle aziende e sulle teconologie. Un mix composito a cui naturalmente serve un sostegno di risorse. I settori su cui puntare, quelle che nel Piano sono definite ‘green zone’, sono: gestione integrata dei rifiuti e delle acque, efficienza e risparmio energetico oltre che di bioedilizia, protezione del territorio e tutela del paesaggio (tra gli altri un progetto per la costruzione di un archivio con sistemi anti-emergenza calamita’ pronti all’uso), energie rinnovabili, biotecnologie (rilancio della chimica ‘verde’), mobilita’ urbana. Per sostenere questo progetto servono, come ha detto di recente il ministro, ”misure fiscali ordinarie in parte gia’ esistenti. Si tratta solo di finalizzare verso obiettivi individuati risorse e meccanismi di finanziamenti agevolati”. La proposta di Clini ha l’obiettivo di raggiungere ”un effetto anti-congiunturale ed un impatto sul sistema produttivo per i settori legati all’innovazione tecnologica”. Alle aziende che assumono giovani laureati (per un biennio, 30.000 posti l’anno) viene riconosciuta una ‘dote’ (fino al 40% il primo anno e al 20% il secondo) che e’ essenzialmente una compensazione dei contributi da versare. Ipotizzando un’assunzione media di 12 persone (a 28.000 euro l’anno) la misura richiederebbe un finanziamento di circa 990 milioni di euro. Secondo alcune ipotesi di calcolo, il saldo pubblico diventa positivo dal terzo anno in poi, a regime si avvicina a 420 milioni all’anno.