E’ necessario mangiare meno carne per ridurre gli effetti del cambiamento climatico e riequilibrare il ciclo globale del carbonio. Lo dice una ricerca dell’Universita’ di Exeter nel Regno Unito. Lo studio rivela che se gli attuali ritmi di produzione e consumo di carne continueranno, il previsto aumento della popolazione globale provochera’ un disastro ecologico senza precedenti. Se al contrario si riuscira’ a promuovere un approccio piu’ razionale e lungimirante al commercio della carne, cambiando le abitudini alimentari e riducendo i processi industriali e i sistemi di allevamento si riuscira’ a fare spazio per la coltivazione finalizzata alla produzione di bioenergie e allo stoccaggio del carbone. Pubblicata su Energy and Environmental Science, la ricerca suggerisce che per sfamare una popolazione di 9,3 miliardi entro il 2050 avremo bisogno di aumentare drasticamente l’efficienza dell’agricoltura, mangiando meno carne e sprecando meno cibo. Modifiche che potranno aumentare la quantita’ di terreni dedicata all’agricoltura e allo sviluppo della bioenergia, influendo positivamente sulle cause del riscaldamento globale. Traguardi raggiungibili diminuendo la media globale del consumo di carne giornaliero dal 16,6 al 15 per cento.