In occasione della scossa sismica di magnitudo 5.9 che ha sconvolto l’Emilia Romagna nello scorso 20 Maggio, qualcuno ha associato l’evento tellurico con l’eclissi anulare di Sole di qualche ora prima, suggerendo una possibile correlazione. Nonostante la scienza abbia compiuto enormi passi in avanti nella conoscenza, sono ancora molte le credenze che noi oseremmo definire medievali, riguardanti questi fenomeni. Un tempo le eclissi di Luna, ma anche il passaggio di comete, i transiti o le esplosioni di supernovae (esplosioni stellari), erano associati a presagi di sventure, calamità o a messaggi degli Dei. In presenza di questi eventi si organizzavano riti durante i quali si effettuavano veri e propri sacrifici umani in onore del Dio locale. Ai giorni attuali, noi sappiamo che tutto ciò è pura follìa, e non possiamo commettere l’errore di credere in qualcosa in contrasto con le leggi scientifiche ormai assunte. Esistono molti casi in cui non è possibile spiegare un fenomeno attraverso procedimenti metodici e rigorosi, ma ne esistono tanti altri dove è vero l’esatto contrario. Nel caso dell’eclissi anulare di Sole del 20 Maggio scorso, il nostro satellite naturale si è trovato alla massima distanza dalla Terra, motivo per il quale le sue dimensioni apparenti più ridotte non hanno permesso la copertura totale della nostra stella, lasciando intravedere un anello di fuoco nel cielo. La forza mareale in quel frangente era estremamente bassa, proprio per i motivi appena citati, di conseguenza è impossibile che l’eclissi abbia potuto scatenare il sisma.
Qualche giorno prima, il mondo è rimasto affascinato dalla superluna, termine comunemente utilizzato per definire il Perigeo Lunare. In quel frangente il nostro unico satellite naturale era alla minima distanza dalla Terra; le forze mareali in gioco erano estremamente più evidenti, tanto che in alcuni luoghi del mondo si sono verificate delle variazioni delle maree estremamente importanti. Era l’occasione giusta per scatenare scosse sismiche di una certa importanza, eppure non è accaduto nulla di rilevante. La spiegazione sta nel fatto che i terremoti sono fenomeni endogeni, ossia interni alla Terra. Si verificano per il movimento della crosta terrestre, provocati dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo, e non sono influenzati dai corpi del sistema solare. Gli effetti mareali degli oggetti planetari sono troppo deboli per innescare un evento tellurico in piena regola, ed anzi, è assolutamente provato come producano energie troppo piccole per poterlo fare. Oltretutto gli eventi sismici si ripresentano a cadenza giornaliera, per cui la probabilità che un evento tellurico si verifichi nello stesso istante di un fenomeno celeste, è elevatissima. Se poi considerassimo come lasso temporale i giorni adiacenti, allora è estremamente arduo non rilevare fenomeni sismici nei pressi del verificarsi di un fenomeno celeste. Un altro punto a sfavore della teoria dei terremoti planetari, è che le eclissi non sono visibili da tutto il globo, ma presentano un cono d’ombra. Teoricamente il sisma dovrebbe verificarsi proprio in prossimità di quest’area dove la forza risultante dovrebbe sovrapporsi. Si è ipotizzato che differenze tra zona in ombra e zona illuminata provocano un forte squilibrio e fanno si che si crei il terremoto nelle immediate vicinanze del cono d’ombra. In realtà, non è mai stata trovata alcuna correlazione, tanto che l’eclissi del 20 Maggio si è verificata in altri luoghi del mondo rispetto all’Emilia Romagna e all’Italia e gli esempi presi come riferimento rappresentano solo una parte delle eclissi o degli allineamenti verificati.
Dal punto di vista scientifico, la forza di gravità dipende dal valore delle masse in gioco ed è inversamente proporzionale al quadrato della distanza che separa i due corpi. Quando si verifica un allineamento planetario, come il caso del transito di Venere sul Sole del prossimo 5-6 Giugno, dovrebbero verificarsi delle debolissime modificazioni all’equilibrio gravitazionale, dovute ad una sovrapposizione di forze. La scienza però non ha mai trovato una relazione causa-effetto in merito a questi fenomeni in relazione ai terremoti, per cui restano solo supposizioni non confermate dai dati. Del resto, se considerassimo la massa di Venere in relazione alla sua distanza, ci accorgeremmo come l’influenza sarebbe a dir poco trascurabile. Oggi siamo a conoscenza che lo stress mareale è inversamente proporzionale al cubo della distanza, per cui sono calcoli ormai appurati che la scienza conosce e che non può trascurare. In passato il transito di Venere sul disco del Sole è stato osservato da innumerevoli esploratori che non hanno mai narrato di eventi sismici tali da causare tragedie ricordate nella storia. Gli unici ostacoli di cui si è a conoscenza sono le guerre, il maltempo ed eventuali calcoli errati dovuti all’approssimazione di quel periodo. Possiamo quindi essere certi che se il prossimo 5-6 Giugno dovesse verificarsi un forte terremoto in qualche area del mondo, non sarà assolutamente dovuto all’evento del transito di Venere sul Sole, ma solo ed esclusivamente alle leggi fisiche che permettono i fenomeni sismici ogni giorno dell’anno. Resta soltanto da ammirare un fenomeno astronomico raro, che sin dalla notte dei tempi ha affascinato innumerevoli popolazioni della Terra.