Intenso sciame sismico sull’isola di El Hierro, nelle Canarie: si teme una nuova eruzione

MeteoWeb
Credit: AVCAN

Il vulcano sottomarino El Hierro, scoppiato lo scorso mese di Ottobre nella zona di La Restinga dopo uno sciame sismico cominciato nello scorso mese di Luglio, continua  ”sorprendentemente” la sua attività. L’sola è la più piccola e la più sud-occidentale di tutto l’arcipelago delle Isole Canarie, nell’Oceano Atlantico, appartentente alla Spagna. Le eruzioni storiche verificatesi nelle isole Canarie hanno una media di trenta giorni, anche se da quanto afferma Carmen Romero, dell’Università di La Laguna, nel XVII secolo si narra di una eruzione che durò ben sei anni. Il 28 Dicembre scorso durante un volo in elicottero della guardia civile, non si era rilevata nella zona del vulcano sottomarino alcuna decolorazione delle acque. Gli scienziati quindi pensavano che fosse finita, ma durante un successivo volo di ricognizione, si apprese di una recente grande attività. La previsione di un’attività vulcanica è ancora oggi motivo di studio. Nonostante siano stati individuati possibili segnali precursori di un’eruzione, non è facile predire il momento preciso di un’eruzione o il trend che assumerà nel tempo.

L'isola di El Hierro vista da satellite

Da qualche giorno è in atto un nuovo sciame sismico che ha fatto registrare ben 90 scosse telluriche di magnitudo compresa tra 2.0 e 3.8. A queste vanno aggiunti tutti gli eventi inferiori, i cui epicentri si stanno spostando gradualmente verso lo sfogo sottomarino di Las Calmas. Lo sciame segue altre repliche verificatasi nelle scorse settimane, di intensità però decisamente più deboli. Proprio poche ore fa un altro forte terremoto di magnitudo 3.8 ha scosso l’area, suggerendo come migliore scenario possibile una nuova eruzione. Fortunatamente la bocca sottomarina si trova ad una distanza di sicurezza dalla costa, ma i recenti terremoti, aventi ipocentri molto superficiali, lasciano pensare che il magma sia arrivato in prossimità della superficie. Le scosse sismiche inferiori alla magnitudo 2 sono addirittura centinaia, con frequenza di 1-2 volte al minuto. E’ plausibile che le intrusioni magmatiche possano muoversi lungo percorsi simili a quelli visti nei mesi precedenti, utilizzando aree di roccia già altamente fratturate. Secondo INVOLCAN, l’istituto vulcanologico delle Canarie, non c’è alcuna deformazione significativa in associazione agli eventi tellurici, per cui l’eruzione non dovrebbe interessare aree a rischio per la popolazione. Solo i venti settentrionali, molto rari in quell’area, potrebbero arrecare disagi a tale scenario, che dovrebbe quindi rimanere in un contesto oceanico. In basso un video registrato nei giorni scorsi dal Crew Qstar della Atlantic Explorer, che mostra il vulcano a diversi metri di profondità. Nella giornata di oggi è stata indetta una conferenza straordinaria per fare il punto della situazione.

Condividi