Oggi c’è da essere letteralmente “schifati” da ciò che si legge e si sente in giro. Si va dalla gente che predica l’arrivo imminente del big one nelle zone già colpite (cioé un terremoto devastante) a chi dice che ce ne sarà uno a Brescia, fino all’allarme per le aree del Sud. Invitiamo chiunque senta cose simili a denunciare coloro che provocano un simile allarmismo infondato. Siamo chiari: la previsione dei terremoti è una scienza in via di sviluppo, una scienza sperimentale fatta di successi e insuccessi. Nulla può far pensare ad altro che ovvie considerazioni:
- c’è una fase sismica in atto al Nord, e questa fase non può arrestarsi improvvisamente. Può diminuire di intensità lentamente con qualche colpo di coda o possono innescarsi altre fratture. Non si sa, non si può sapere.
- L’Italia più o meno è tutta sismica, e possono avvenire terremoti quasi ovunque. Il fatto che accadano dove solitamente non accade significa o che non c’erano sufficienti conoscenze, o che la memoria degli uomini è molto più corta dei tempi di ritorno di questi fenomeni.
- Prima o poi accadranno terremoti nelle aree dove solitamente accadono.
Detto questo, non è possibile far vivere una Nazione in auto o nel terrore. I poveri accattoni di qualche visita al proprio sito, al proprio giornale o al proprio nome su facebook farebbero meglio a studiare seriamente un fenomeno che fino a ieri magari non avevano nemmeno sentito nominare, lasciando le ovvietà del tipo: “potrà verificarsi un terremoto” per qualche sana (se con moderazione) giocata al lotto. E’ ovvio allo stesso modo che prima o poi un numero esce, ma da qui a dire quando e come, c’è una bella differenza. E se è vero che tecnici come Giuliani possono aver previsto qualcosa di vero a loro tempo, ed è stato un bene anzi che abbiano aperto un dibattito, ma non hanno prima di tutto inventato nulla in senso assoluto, dato che gli studi sul radon sono cosa ben nota alla comunità scientifica, e non valgono per tutto il Pianeta. Inoltre, parlando in generale di ricerca, oltre a contare i successi, bisognerebbe contare gli insuccessi. Una teoria scientifica prima di diventare tale deve passare ben altre prove che un terremoto. Ma è giusto fare ricerca. Il che non significa spaventare gente già spaventata. Abbiamo la libertà di stampa, ma il buonenso per usarla correttamente non sempre, evidentemente.