L’anomala crescita dei buchi neri all’interno delle rispettive galassie

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Credit: Chandra - NASA

Nuove prove del telescopio spaziale Chandra della NASA contraddicono le idee attuali sulla crescita dei buchi neri all’interno delle rispettive galassie di appartenenza. Gli astronomi avevano a lungo pensato che i buchi neri crescessero alla stessa velocità del rigonfiamento centrale galattico, e che le dimensioni fossero strettamente correlate. Le nuove osservazioni però hanno dimostrato che due buchi neri supermassicci contenuti all’interno delle rispettive galassie, stanno crescendo più velocemente delle stesse. La massa di un gigantesco buco nero equivale tipicamente ad una piccola frazione (0.2%) della massa contenuta nella regione densamente popolata di stelle che lo circonda. Le galassie coinvolte nello studio sono NGC 4342 e NGC 4291, i cui rispettivi buchi neri sono 10 e 35 volte più massicci rispetto ai rigonfiamenti centrali. Lo studio suggerisce che i due buchi neri supermassicci e la loro evoluzione sia legata ai rispettivi aloni di materia oscura. In termini cosmici le due galassie sono relativamente vicine alla Terra, dalla quale distano 75 e 85 milioni di anni luce rispettivamente. Ma come può, la massa di un buco nero, crescere più velocemente rispetto alla massa stellare della galassia che lo ospita? Gli scienziati suggeriscono che il buco nero possa consumare molto presto nel corso della sua evoluzione una grande concentrazione di gas che gira nel centro galattico. Esso pertanto tende a crescere rapidamente aumentando l’energia prodotta dall’acrescimento. Si tratta indubbiamente di qualcosa che stravolge le teorie sino ad ora prese in considerazione. I risultati sono stati presentati lo scorso 11 Giugno in occasione della American Astronomical Society ad Anchorage, in Alaska. Lo studio sarà inoltre pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal.

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