Come da previsione, un’onda d’urto interplanetaria associata alla doppia espulsione di massa coronale ha colpito il campo magnetico terrestre alle 11:57 (ora italiana). Un impulso geomagnetico improvviso è stato avvertito questa mattina dal magnetometro di Boulder, nel Colorado, quando la velocità del vento solare è stata misurata in 400 Km/s. Le tempeste sono misurate da strumenti che misurano la variazione della componente orizzontale del campo magnetico. In base a questa misura, le tempeste geomagnetiche sono suddivise in categorie comprese tra la G1 (minore) e la G5 (estrema). Nei casi più estremi possono verificarsi seri danni alle reti elettriche, al funzionamento dei veicoli spaziali e ai satelliti di rilevamento. Le espulsioni di massa coronale e i brillamenti solari possono trasportare radiazioni composte da protoni e particelle cariche. La radiazione è bloccata dalla magnetosfera terrestre, la quale protegge la popolazione da effetti devastanti. Un esempio opposto è dato dagli effetti su Venere, priva di campo magnetico, sul quale parte dell’atmosfera viene praticamente sottratta dalle eruzioni più violente. Le tempeste di radiazioni solari vengono classificate su una scala che va da S1 (minore) a S5 (estreme), determinate dalla velocità delle perticelle solari in un dato spazio nell’atmosfera.
Ai loro estremi, tempeste di radiazioni solari possono causare completi black-out alle alte frequenze radio, alla memoria e ai sistemi di imaging sui satelliti, l’avvelenamento da radiazioni agli astronauti all’esterno della magnetosfera terrestre, ed enormi black-out elettrici. I black-out radio si verificano quando uno scoppio di raggi X proveniente da un brillamento solare colpisce l’atmosfera terrestre. I raggi X disturbano uno strato dell’atmosfera terrestre nota come Ionosfera, attraverso la quale le onde radio viaggiano. I continui cambiamenti nella ionosfera modificano i percorsi delle onde radio che si muovono, degradando così le informazioni che trasportano. Questo riguarda sia l’alta che la bassa frequenza delle onde radio simili. La perdita di comunicazione radio a bassa frequenza provoca misurazioni GPS errate, e possono inoltre colpire le applicazioni che governano il posizionamento satellitare. I black-out radio vengono valutati su una scala da R1 (minore) a R5 (estremo). L’impatto di questa mattina ha innescato una tempesta geomagnetica moderata (G2).
L’attività in questo momento è moderata (Kp=4), con un livello di radiazioni solari pari a S1 (debole). La regione solare attiva 1504 ha sviluppato un campo magnetico “beta-gamma-delta” che ospita energia per forti brillamenti solari e le enormi macchie solari sono direttamente rivolte verso la Terra. Le previsioni della NOAA stimano un buon 65% di possibilità di ulteriori flare di classe M e una bassa probabilità (5%) di classe X nelle prossime 24 ore. Non sono stati osservati grandi buchi coronali sul lato esposto verso la Terra. La regione attiva 1506 nell’emisfero settentrionale sembra svanire, mentre la 1507 e la 1508 restano stabili. Intanto una nuova regione, denominata 1509, è stata catalogata Venerdì scorso, ed è composta da una piccola macchia solare che si trova nell’emisfero meridionale. Questi eventi rientrano nella normalità dell’attività della nostra stella.