Due meteoriti provenienti dalle profondita’ marziane svelano che il mantello del Pianeta Rosso conteneva piu’ acqua di quella che si stimava: una quantita’ paragonabile a quella della Terra. Finora, il nostro era l’unico pianeta che si credesse possedere delle riserve idriche sotterranee. I risultati dello studio della Carnegie Institution, pubblicati su “Geology”, non solo rivelano nuovi aspetti della vita geologica di Marte ma hanno anche implicazioni su come l’acqua possa aver raggiunto la superficie del pianeta e, infine, sulle possibilita’ che questo possa aver ospitato la vita. Gli scienziati hanno analizzato due shergottiti, minerali che raggiunsero la Terra circa 2 milioni e mezzo di anni fa, e che derivano dalla fusione parziale del mantello di Marte. I ricercatori stimano che la sorgente del mantello marziano da cui derivano le rocce contenesse fra 70 e 300 ppm di acqua, a fronte dei 50-300 ppm di acqua del mantello terrestre. “I nostri risultati suggeriscono che l’acqua fu incorporata dal pianeta durante la ua formazione e che Marte ha mantenuto la capacita’ di conservare acqua al suo interno durante la sua differenziazione” ha spiegato Erik Hauri, fra gli autori dello studio.