Terremoti, la sicurezza in zona sismica dipende dalle caratteristiche geologico-tecniche del substrato e dalle costruzioni

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Sicurezza dei cittadini in zona sismica: dipende dalle caratteristiche geologico tecniche del substrato e dalle costruzioni.
Dopo il sisma del 20 maggio 2012 in pianura padana si sono evidenziati due aspetti di importanza strategica per la sicurezza dei cittadini e per l’assetto socio-economico.
Da una parte, edifici di antica costruzione e capannoni industriali realizzati senza criteri antisismici che sono crollati. Dall’altra il ruolo determinante della risposta sismica locale che ha notevolmente amplificato le oscillazioni orizzontali in seguito ai mega fenomeni di liquefazione delle sabbie sature presenti nel sottosuolo di una vasta area omogenea dal punto di vista geoambientale.
Giustamente gli ingegneri richiamano l’attenzione sulla necessità di applicare adeguate norme antisismiche per contenere i danni.
I cittadini sollevano il problema della inadeguata classificazione sismica del territorio da parte delle istituzioni preposte e del notevole ed imperdonabile ritardo con il quale sono state introdotte le misure antisismiche in un territorio di strategica importanza economica per la regione e per l’Italia tutta.
I geologi mettono in luce che gli effetti locali di amplificazione di solito possono aggravare o attenuare gli effetti macrosismici (vale a dire i danni alle costruzioni) fino a 3-4 gradi. Evidenze didattiche si sono registrate in occasione del sisma dell’Aquila dove centri abitati ubicati nella pianura alluvionale colmata con decine di metri di sedimenti con scadenti caratteristiche geotecniche ed interessati dalla falda (es. Onna) hanno significativamente amplificato le oscillazioni orizzontali facendo registrare effetti relativi al XI-X grado MCS. Paesi ubicati a poco più di 1000 m di distanza su substrato che non ha amplificato le oscillazioni orizzontali (es. Monticchio) hanno registrato effetti macrosismici relativi al VI grado MCS. Distruzione e numerose vittime a Onna, lievi danni a Monticchio. E tutto questo a parità di costruzioni non antisismiche.  Allora sottolineiamo che nelle aree abitate collinari la estrema variabilità del substrato affiorante di solito localmente attenua o aggrava significativamente gli effetti locali dei sismi.
In una situazione omogenea come l’area epicentrale del sisma del 20 maggio 2012 la generale omogeneità del substrato di pianura ha causato una generale e diffusa amplificazione delle oscillazioni orizzontali che hanno interessato manufatti non adeguati a resistere alle oscillazioni orizzontali.
Allora non si dimentichi la significativa importanza delle caratteristiche geologico-tecniche del substrato nel garantire sicurezza ai manufatti.
Un manufatto antisismico realizzato sulla base di approfondite conoscenze delle caratteristiche stratigrafiche, geologico-tecniche e geotecniche è destinato a sopportare senza problemi le sollecitazioni sismiche e a durare molto di più nel tempo.
Gli eventi accaduti in Pianura Padana rappresentano una testimonianza  efficacissima dell’importanza del substrato! Che non si dimentichi!
Per la sicurezza dei cittadini e per la conservazione dell’assetto   socio-economico in aree sismiche.

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