I territori colpiti dal sisma saranno interessati nei prossimi giorni da una missione dell’Unesco per valutare i danni e le possibilita’ di ricostruire il patrimonio presente sul territorio. Ne parla, in un’intervista alla Stampa, il vicedirettore generale per la Cultura dell’Unesco Francesco Bandarin. ”Gia’ la prossima settimana iniziera’ a lavorare in Emilia una piccola ma qualificatissima squadra”, dice Bandarin. Lo scopo della missione e’ innanzitutto ”fare il punto sulla situazione”. ”Mi sembra che non ci siano grandi danni al patrimonio dell’umanita’ iscritto nelle liste dell’Unesco, come piazza Grande a Modena o il centro storico di Ferrara”, spiega Bandarin. Invece ”sono pesanti quelli al patrimonio non iscritto o a quello potenziale”, e cioe’ ai ”siti non ancora riconosciuti come patrimonio dell’umanita’ ma che un giorno potrebbero diventarlo, ad esempio i 40 chilometri di portici del centro di Bologna”. Il terremoto, prosegue il membro dell’Unesco, ”e’ stato atipico, nel senso che era ben poco previsto e che ha colpito un’area molto vasta”. Per questo ”la missione servira’ anche per studiare le strategie future in materia di prevenzione”.