Una domenica tra zona rossa e cappuccini al bar. A San Carlo, frazione di S.Agostino tra le aree piu’ colpite dal sisma, nel ferrarese, si prova, non senza fatica, a voltare pagina. Il centro della frazione – dove continua il via vai di mezzi della protezione civile, dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine – resta completamente transennato, zona rossa, con i volontari della protezione civile a controllare lo stato del terreno e degli immobili e a fare la spola dagli edifici per portare a chi sta fuori oggetti e beni primari. ”Ho la casa nella zona rossa – spiega all’Ansa Marino Garosi, 75 anni, che aspetta il ritorno di un volontario con una lista di farmaci da acquistare – ma son mica tutti comunisti, sa! La mia casa e’ agibile, ma il problema sono le scale, una scossa, ieri sera, ha creato una crepa larga un dito. Vorra’ dire che mettero’ una fune per salire e scendere: ho 75 anni – racconta – ma la paura moltiplica le forze”. In paese e nella zona rossa, spiega un volontario della protezione civile, ”stiamo facendo i controlli del terreno, per vedere se c’e’ il rischio di liquefazione, e poi delle case. In paese diverse sono agibili, ma la gente ha paura a tornare dentro”. Cosi’ si moltiplicano i camper ai lati delle strade e le tende ‘igloo’ in giardino. E si moltiplicano, nella caffetteria e pasticceria ‘San Carlo’, i clienti di tutti i giorni e della domenica. Al tavolino, sotto un bandierone della Juventus, si parla di Prandelli e di Buffon, della parata del 2 giugno, della normalita’.
Si prova a ripartire ”come si puo’. La scossa di martedi’ si e’ sentita anche qua e ha fiaccato i cittadini proprio quando si iniziava a tornare alla normalita’. Comunque si riparte”. A due settimane esatte da quella scossa delle 4.05 che ha causato sette vittime a S.Agostino, il parroco della cittadina del ferrarese racconta la volonta’ della gente del paese di tornare a guardare avanti. Lo fa, don Gabriele, sotto il tendone bianco dove ha trovato posto la chiesa di S.Agostino, inagibile come tutte le altre della zona. ”Penso staremo qui per un po’, speriamo il meno possibile – ha raccontato -: abbiamo portato dalla chiesa” gli oggetti sacri, alcuni ”preziosi”, e sotto la tenda, piantata nel giardino della scuola materna, tutte le domeniche vengono celebrate tre funzioni. ”Dovevamo celebrare le comunioni proprio domenica 20 e le cresime il 27 maggio – spiega don Gabriele – adesso ci organizzeremo” quantomeno per ”la comunione, i bambini vogliono tornare alla normalita”’. Intanto, ci si prepara per il centro estivo con i ragazzi, come ogni anno: ”apriremo presto le iscrizioni, si prova a ripartire”.