Torna la paura in Emilia dopo una fase di relativa calma. Nella notte 10 scosse sono state registrate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, la piu’ forte delle quali, di magnitudo 4.3, si e’ verificata alle 3.48 del mattino a 10.8 km di profondita’, con epicentro tra le province di Mantova, Reggio Emilia e Modena. Le altre scosse registrate nella notte hanno avuto magnitudo compresa tra 2 e 2.8. Dalle verifiche della Sala Situazione Italia del dipartimento della Protezione civile, non risultano al momento danni a persone e a cose. Alcune scosse sismiche si sono verificate anche in Calabria, in particolare, alle 2,47, una scossa di Magnitudo 2.8 e’ stata registrata al largo del Mare Jonio, non avvertita dalla popolazione. L’altra scossa si e’ verificata nel distretto del Pollino, alle 20,55 di ieri, con una Magnitudo di 2.4 e una profondita’ di 6,8 chilometri, nei pressi di Morano in provincia di Cosenza, e di Rotonda in provincia di Potenza. Non risultano danni a cose e persone.
Proseguono intanto i sopralluoghi sull’agibilita’ post sismica svolti dal Sistema nazionale di protezione civile nell’area colpita dal terremoto. Sono 6.736 le strutture verificate finora tra Emilia-Romagna e Lombardia: di queste, solo una su tre (2.392) e’ agibile. In Emilia le strutture gia’ controllate sono 6.323: di queste, 2.392 sono state classificate agibili, 2.072 inagibili, 1.081 temporaneamente inagibili ma agibili con provvedimenti di pronto intervento, 356 parzialmente inagibili, 84 temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti, e 338 inagibili per rischio esterno. In Lombardia, invece, dove ieri i sopralluoghi sono stati temporaneamente sospesi per riprendere stamattina, le strutture finora controllate sono 413. Di queste, 119 sono state classificate agibili, 142 inagibili, 82 temporaneamente inagibili ma agibili con provvedimenti di pronto intervento, 36 parzialmente inagibili, 14 temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti e 20 inagibili per rischio esterno. In totale, dunque, nelle due regioni, dei 6.736 edifici verificati, il 37% sono stati classificati agibili, il 33% inagibili, il 17% temporaneamente inagibili ma agibili con provvedimenti di pronto intervento, il 6% parzialmente inagibili, il 2% temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti, e il 5% inagibili per rischio esterno.