L’Unesco ha aggiunto 20 nuovi siti nella sua lista globale delle riserve della biosfera, portando il totale a quota 599 in 117 paesi del Pianeta. A compiere la difficile selezione e’ stato il Consiglio internazionale di coordinamento del programma Unesco per l’uomo e la biosfera (MAB) a Parigi, che ha individuato per la prima volta nell’elenco di queste speciali riserve alcune aree ad Haiti, Kazakistan e Sao Tome’ e Principe. Questi gioielli naturali vedono le comunita’ locali attivamente coinvolte nella governance e nella gestione delle risorse, ma anche nella ricerca, l’istruzione, la formazione e il monitoraggio, al servizio dello sviluppo socioeconomico e della conservazione del patrimonio di biodiversita’. Si tratta di ”siti dove si sperimenta e si impara lo sviluppo sostenible” spiega l’Unesco. Fra le nuove bellezze del Pianeta che si distinguono per uno sviluppo amico dell’ambiente ci sono la ”West Polesie Transboundary”, una riserva della biosfera a cavallo fra Bielorussia, Polonia e Ucraina, la riserva Sheka in Etiopia, le quattro isole che compongono la riserva Wakatobi in Indonesia e la riserva Ferlo in Senegal, minacciata dalla siccita’ provocata dalle attivita’ umane. Sono state invece estese le aree della riserva Fray Jorge in Cile, quella delle isole e del mare d’Iroise in Francia, la Donana e la Sierra Nevada in Spagna.
La riserva naturale Okapi, una delle aree chiave per la biodiversita’ nella Repubblica democratica del Congo, e’ sotto attacco da parte dei bracconieri. A lanciare l’allarme e’ l’Unesco, che ha rivolto un appello di emergenza a sostegno dello staff del parco e per la ricostruzione del quartier generale appena distrutto. Il quartier generale della riserva, che si trova nel piccolo villaggio di Epulu, e’ stato attaccato a fine giugno da bracconieri armati, guidati dal famigerato cacciatore di elefanti ‘Morgan’. Sette persone sono state uccise, incluse due guardie forestali, la sede e’ stata data alle fiamme e le attrezzature sono andate distrutte. Nel corso del raid sono stati uccisi anche tredici okapi, una rara specie di giraffa della foresta. L’appello di emergenza, lanciato da Unesco e Fauna e Flora international, spera di riuscire a raccogliere rapidamente 120mila dollari, per aiutare le famiglie delle vittime a riparare il quartier generale della riserva. ”Se non cambiamo rapidamente la situazione – afferma Guy Debonnet, capo dell’unita’ progetti speciali dell’Unesco – questa sara’ una reale marcia indietro per la conservazione della riserva di fauna selvatica Okapi, che ospita la piu’ grande popolazione di elefanti che rimane nella Repubblica democratica del Congo. Non possiamo lasciare questi bracconieri uccidere impunemente le guardie forestali e cacciare la fauna selvatica”. La Riserva di Okapi, che e’ anche un sito patrimonio dell’umanita’, occupa circa un quinto della foresta di Ituri, nella Repubblica democratica del Congo. L’area e’ abitata da specie minacciate di primati e uccelli, e circa 5mila di 30mila okapi, sopravvive in natura. ”Se la sede della riserva non verra’ ricostruita – spiega l’Unesco – i bracconieri avranno raggiunto il loro scopo: muoversi liberamente nell’area della riserva a caccia degli elefanti e delle loro zanne d’avorio”.