Ambiente: nel 2012 sei nuove “perle” della natura Unesco

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Dal Ciad a Palau, in Micronesia, sono sei le nuove perle della natura del Pianeta entrate quest’anno nell’elenco dei siti patrimonio dell’umanita’ dell’Unesco. La prima ad essere selezionata nel 2012 e’ stata la laguna meridionale delle ”Rock Islands” di Palau, in Micronesia. Una grande area marina con un eccezionale patrimonio di biodiversita’, barriere coralline, lagune, isole calcaree e 52 laghi marini, tutti con un loro ecosistema marino differente. ”La laguna meridionale delle ”Rock Islands” e’ un eccezionale esempio di come si sviluppano gli ecosistemi e le comunita’ marine” afferma Tim Badman dell’Iucn, l’organo consultivo dell’Unesco per i siti natura. Secondo Badman ” i suoi laghi marini sono ‘laboratori naturali’ dove si continuano ancora a scoprire nuove specie”. Un altro nuovo sito e’ il ”Trinational Sangha”, un’area protetta a cavallo fra Repubblica centrafricana, Camerun e Repubblica del Congo, una rete di paesaggi diversi con foreste e fiumi dove abita una grande diversita’ di piante e animali. L’area ospita la piu’ grande popolazione di elefanti e grandi scimmie delle foreste, inclusa la specie a rischio del gorilla occidentale di pianura e alcuni scimpanze’ minacciati di estinzione. ”Il Sangha trinational – spiega Badman – fa parte di un ambiente intatto piu’ ampio, con buone prospettive di conservazione e che ospita specie fortemente minacciate”. I laghi di Ounianga invece sono il primo sito Unesco conquistato dal Ciad, composto da 18 specchi d’acqua nel cuore del deserto. ”I laghi di Ounianga – spiega Youssouph Diedhiou dell’Iucn – sono un gioiello del Sahara, non solo per la loro incredibile bellezza, ma come testimonianza del fragile e unico equilibrio della vita sulla Terra”. Altra meraviglia del Pianeta e’ il sito di Chengjiang nella provincia dello Yunnan in Cina con i suoi tesori fossili antichi 520 milioni di anni. Questo luogo unico secondo Badman ”fornisce una ”prova diretta” dell’origine della diversita’ animale. La conservazione di questa eccezionale finestra sulle prime fasi dell’evoluzione della biodiversita’ sul Pianeta e’ di grande importanza scientifica per il futuro”. Il ”Lena Pillars Nature Park” in Russia presenta invece spettacolari formazioni rocciose ed e’ il rifugio di specie come il cervo muschiato siberiano. L’area e’ caratterizzata da temperature estreme, che passando dai meno 60 gradi in inverno ai 40 gradi d’estate. A completare il quadro dei nuovi siti naturali Unesco 2012 sono le catene montuose indiane ‘Western Ghats’, con i suoi 160mila km quadrati di montagne, foreste pluviali, fiumi e cascate, dove abitano specie minacciate come elefanti e tigri asiatici. Oltre ad esplorare le novita’ occorre pero’ anche ricordare le minacce per i ”vecchi” siti patrimonio dell’umanita’. Secondo l’Iucn quelli maggiormente in pericolo sono quelli dell’Africa centrale e orientale, a causa di attivita’ di estrazione, ricerca di gas e petrolio, bracconaggio e conflitti armati. ”La necessita’ di un’azione urgente – spiega Marian Kenza Ali dell’Iucn – per salvare quanto rimane di questi parchi e’ evidente. Ad esempio nel Niokolo-Kobo in Senegal, dove la popolazione di elefanti e’ quasi scomparsa, sono rimasti pochi leoni e le antilopi sono state decimate. Stessa situazione nel parco nazionale di Comoe, in Costa d’Avorio e in altre aree della regione”.

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