Caldo e siccità: vendemmia a rischio

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Se nelle prossime due settimane non arrivera’ la pioggia, la vendemmia di quest’anno – buona e in alcuni casi anche ottima dal punto di qualitativo dal nord al sud del Paese -, potrebbe far registrare un generale calo produttivo a causa degli effetti della siccita’. ”Anche se per stime piu’ attendibili bisogna aspettare la prima decade di agosto – spiega il presidente del settore Vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative Adriano Orsi – in molte regioni le alte temperature e l’assenza delle precipitazioni fanno gia’ da ora prevedere una riduzione dei quantitativi stimati di uva”. I cali produttivi piu’ significativi sono previsti nelle regioni che hanno maggiormente sofferto la mancanza delle precipitazioni e il gran caldo che perdura da piu’ settimane: Puglia (-15-20%), Toscana (-10%), Veneto (-10%) ed Emilia-Romagna (-5/10%). Un leggero calo produttivo e’ previsto anche in Friuli Venezia Giulia (-5%), regione in cui si attende una vendemmia leggermente anticipata specie per i bianchi. Scarsi anche i quantitativi attesi in Piemonte, a causa di forti gelate che hanno compromesso alcune produzioni e ridotto la fertilita’ delle gemme. Anche qui la vendemmia e’ in anticipo e la sanita’ delle uve fa pensare ad un’ottima annata. Mentre nel Trentino Alto Adige il raccolto e’ in linea con i quantitativi dello scorso anno, in Lombardia pesano gli effetti delle grandinate che hanno interessato sia l’Oltrepo’ che la Valtellina: il calo previsto a livello regionale e’ compreso tra il 5 e il 10%. Senza previsioni al ribasso la vendemmia nelle Marche e in Abruzzo. Stime con segno positivo invece nel Lazio, dove la qualita’ delle uve e’ molto buona, e la quantita’ leggermente superiore allo scorso anno, e in Sicilia, dove le condizioni atmosferiche favorevoli e il minor ricorso alla vendemmia verde fanno prevedere un aumento del 20% rispetto allo scorso anno. Aumento produttivo stimato intorno al +10% infine, per la regione Sardegna.

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