Continua lo sciame sismico sull’isola di El Hierro, nelle Canarie. Nella giornata di ieri sono stati registrati 121 terremoti, tra cui il più forte di magnitudo 3.6. Le scosse si sono verificate a circa 20-25 chilometri di profondità, leggermente meno superficiali quindi di quelle precedenti. Questo fattore potrebbe indicare una nuova intrusione magmatica in profondità. I terremoti continuano a migrare verso est, verso l’area eruttiva sottomarina del 2011-2012, a sud di La Restinga. Richard Wilson, un geologo specializzato in sismicità vulcaniche, descrive la situazione come segue: “si sta verificando un nuovo ciclo di sismicità a El Hierro nelle ultime 24-48 ore. Questo è tipico delle attività intrusive, ma non di attività eruttiva. La sismicità tipicamente eruttiva si verifica seguendo un crescendo di scosse telluriche, ad una profondità molto più superficiale, prima che il materiale scoppi in superficie. Durante il periodo 1-6 Luglio si sono verificati circa 680 terremoti, per lo più di magnitudo 1,5 – 3, ma anche 56 terremoti compresi tra la magnitudo 3.0 e 4.0, mentre il più forte è stato indicato a 4.4 lo scorso 2 Luglio. Gli ipocentri si sono verificati sempre a 18-21 chilometri di profondità, e gli epicentri in prossimità della punta di SW dell’isola, suggerendo che il magma si è accumulato li. La deformazione sull’isola ha raggiunto i 10 cm, stagnandosi nei giorni scorsi. I prossimi giorni tuttavia, saranno indicativi per mostrare se il processo magmatico ha subìto un arresto o continua verso una nuova eruzione”.
El Hierro è un’isola di 278 Km quadrati, formata 1,2 milioni di anni fa dopo tre eruzioni consecutive, dove l’isola emerse dal mare come un triangolo di dighe basaltiche, condita da un cono vulcanico di oltre 2000 metri di altezza. Con il prosieguo dell’attività, con conseguente espansione dell’isola, si ebbero i coni vulcanici delle Canarie (oltre 500 coni, altri 300 coperti da depositi più recenti), insieme a 70 grotte e gallerie vulcaniche. Nel corso del tempo le frane hanno ridotto le dimensioni e l’altezza dell’isola. Ci sono prove di almeno tre grandi frane che hanno colpito El Hierro nelle ultime centinaia di migliaia di anni. La più recente tra queste è quella di “El Golfo”, che si è verificata 15 mila anni fa, causando il collasso del fianco settentrionale dell’isola. La frana ha costituito la valle di El Golfo e ha creato una valanga di detriti con un volume di 150-180 km cubi. Depositi torbiditici relativi a questa frana sono stati riconosciuti nelle carote di perforazione dal bacino Agadir a nord delle Isole Canarie. L’analisi dettagliata di questi depositi suggerisce che la frana non si è verificata come un singolo evento ma come una serie di piccoli eventi in un periodo di ore o giorni.