Per il settimo giorno di fila uno sciame sismico ha interessato le isole Curili, un arcipelago di 60 isole che si trova tra l’estremità nordorientale dell’isola giapponese di Hokkaid? e la penisola russa della Kam?atka. Secondo l’agenzia EMSC l’ultima scossa ha fatto registrare una magnitudo 5.5, avvenuta il 15 Luglio alle 16:34 (ora italiana), ed un ipocentro di 80 chilometri. L’USGS, l’agenzia scientifica del governo degli Stati Uniti, ha indicato per la stessa scossa una magnitudo di 5.3 ad una profondità di 64,2 chilometri. L’epicentro è stato localizzato a 168 chilometri ad e-ne di Kushiro e a 248 chilometri a s-so da Kuril’sk. La notizia ha scopo puramente scientifico, dal momento che l’area è soggetta ai terremoti. Le isole stesse sono cime di stratovulcani che sono il risultato diretto della subduzione della placca pacifica sotto quella di Okhotsk, che costituisce la fossa delle Curili, una fossa oceanica situata nell’oceano Pacifico settentrionale, che si allunga con forma arcuata in direzione nordest-sudovest per circa 1.500 km. La catena ha circa 100 vulcani, di cui 40 attivi, e molte sorgenti termali e fumarole. Vi è come detto frequente attività sismica, tra cui un terremoto di magnitudo 8,5 nel 1963 e uno di magnitudo 8,3 registrato il 15 novembre 2006, che causò onde di tsunami fino a 1.5 metri che raggiunsero la costa della California. Il Centro Geofisico dell’Accademia delle scienze Russa (RAS) ha contato 27 terremoti (sino alla magnitudo 5.7) negli ultimi 7 giorni.