L’uso delle rinnovabili ha radici antiche: una delle più grandi dighe del mondo sarebbe stata costruita dai Maya a Tikal, nell’odierno Guatemala, come si legge in uno studio della statunitense Università di Cincinnati pubblicato nei Proceedings of the National Academy of Sciences. La diga era lunga 90 metri, alta dieci e in grado di contenere 70 milioni di litri d’acqua in un bacino artificiale appositamente scavato, sufficienti per sostenere una popolazione che avrebbe raggiunto le 70mia persone, molto più elevata di quella attuale. Il bacino conteneva tutta l’acqua piovana canalizzata dalle strade ed edifici della città: per il filtraggio veniva utilizzata della sabbia di quarzo (la cui fonte distava una trentina di chilometri dalla città). L’acqua veniva utilizzata per l’irrigazione delle colture ed aveva quindi un impatto diretto sulla sostenibilità della popolazione: dopo il nono secolo l’aumento della siccità rese la situazione sempre più precaria, tanto da dover costringere all’abbandono della città.