Secondo un nuovo studio un numero sorprendente di stelle massicce nella nostra Via Lattea, è parte di un sistema binario turbolento, dove una delle due strappa materia alla campagna o dove si verifica una vera e propria fusione. Gli astronomi, utilizzando il Very Large Telescope dell’European Southern Observatory in Cile, hanno studiato stelle massicce di tipo O, che sono molto calde e incredibilmente luminose, sino a 1 milione di volte il nostro Sole. Queste stelle, che hanno temperature superficiali di oltre 30.000°C, vivono vite brevi e violente, ma svolgono un ruolo chiave nell’evoluzione delle galassie. Se una stella ha una compagna così vicina, avrà un percorso evolutivo molto diverso rispetto ad una stella singola. In passato gli astronomi credevano che si trattasse di una minoranza, ma i nuovi modelli indicano che la percentuale si attesta al 70% delle stelle massicce. Generalmente terminano la loro vita con violente esplosioni, visibili nelle supernovae o nei lampi di raggi gamma, ma prima della loro morte producono anche tutti gli elementi pesanti dell’universo. Questi elementi arricchiscono le galassie e sono punti cruciali per la vita. Quando una delle componenti succhia materia alla compagna, aumenta la sua massa e vive più a lungo rispetto ad una stella singola della stessa massa. La stella vittima, invece, dopo aver fornito l’idrogeno, espone il nucleo che imita l’aspetto di una stella molto più giovane. I ricercatori hanno segnalato i loro risultati nel numero del 27 luglio della rivista Science.
Il 70% delle stelle massicce della Via Lattea è parte di un sistema binario turbolento
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